Censis - Giugno 2016: un mese sociale - News - CSSPD - Centro Studi Sociali Pietro Desiderato


Censis - Giugno 2016: un mese sociale

Il Censis organizza in Roma quattro incontri del tradizionale appuntamento di riflessione di giugno «Un mese di sociale».
Primo evento  "Lo sviluppo dal basso guidato dai soggetti dell’economia reale". Roma 1 giugno 2016.
 

 

1 giugno 2016
Lo sviluppo dal basso guidato dai soggetti dell’economia reale
Mentre l’attenzione politico-istituzionale sulla ripresa è tutta concentrata sulla leva della politica monetaria (con il rilancio del quantitative easing della Bce) e su una molteplicità di misure ed emendamenti alla Legge di stabilità, nella realtà si riaffermano i fondamentali dello sviluppo italiano, che è un processo dal basso e basato sulla piccola impresa e l’economia di filiera, come dimostrano i comparti che vanno meglio nell’export e nei servizi alla persona.


8 giugno 2016
L’integrazione nella società molecolare
La specificità italiana nei processi di integrazione degli immigrati si è rivelata nella capacità inclusiva di tipo molecolare, dispersa sul territorio (non abbiamo le banlieue), attraverso i luoghi della scuola e della sanità, per mezzo delle iniziative imprenditoriali (i piccoli negozi come le piccole imprese edili degli stranieri). Si apre una riflessione sulla possibilità di replicare il modello molecolare e non conflittuale anche nel futuro, per le seconde e le terze generazioni.

13 giugno 2016
Il ritorno a una dimensione territoriale del Paese
Uno sviluppo italiano che, nell’assetto territoriale, si è basato per cinquant’anni sul primato della periferia (i distretti, i borghi, le medie città, ecc.) vira oggi verso la concentrazione dei poteri di governo in grandi conurbazioni e aree metropolitane, lasciando il territorio diffuso privo di centrali di autogoverno. Ma si avverte il bisogno di un ritorno a una dimensione territoriale del Paese.

21 giugno 2016
I vincoli alla libertà dei comportamenti
Aleggia oggi la tendenza moralizzante a identificare alcuni comportamenti individuali come peccaminosi, con la facile traduzione nell’accezione di “penalmente rilevanti”. Ma la “devianza” (rottura delle regole) è un indispensabile parametro della creatività, necessario per attivare processi di innovazione (disruption) e sviluppo. Ma oggi possiamo essere abbastanza “devianti” da riuscire ad essere creativi, quando il grado di legittimazione della libertà individuale dei comportamenti è subordinato al primato uniformante di un certo legalismo?

Per maggiori informazioni:
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