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Rassegna Stampa Estera
20/06/2016

Secondo Semestre di Presidenza Europea 2016

Passaggio del testimone dal Belgio alla Slovacchia per il semestre di turno di Presidenza Europea: è la prima volta del piccolo paese centro europeo. Tra le priorità saranno la prosecuzione delle trattative sul TTIP, l'unione finanziaria e fiscale, immigrazione mercato unico dell'energia e del digitale.




La Slovacchia si presenta per la sua prima presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea

Il ministro degli Esteri di Bratislava, ha presentato a Bruxelles, in un evento organizzato dall’European Policy Centre (Epc) le priorità del suo governo per il semestre che inizierà il primo luglio, spiegando che “da quattro anni lavoriamo a questo programma, abbiamo raddoppiato i nostri diplomatici nella Rappresentanza e formato allo scopo 1.200 funzionari a Bratislava”. 

Il ministro ha tenuto a sottolineare che il suo Paese è membro di Schengen e dell'Euro, “siamo nel cuore dell’Europa”.  Quasi a voler rassicurare i partner in un momento in cui si costruiscono muri o si vota per uscire dall'Unione.

“La presentazione ufficiale delle priorità del nostro programma la faremo dopo il referendum britannico – ha messo le mani avanti Lajčák -, sarà il 30 giugno”. Una settimana dopo, per poter riflettere con calma, anche perché, comunque vada, “la frammentazione politica nell’Unione è la nostra prima preoccupazione, mentre siamo convinti che si debba continuare a investire nel progetto europeo, il fallimento non è un’opzione”, ha detto il ministro pragmaticamente ed evitando di volare alto, come invece saprebbe fare vista la sua lunga esperienza (pur essendo relativamente giovane la sua prima volta come ministro degli Esteri fu quando c’era ancora la Cecoslovacchia, dal 1988). La prudenza di Lajčák è probabilmente legata anche alla sua candidatura, ufficiale, alla guida della Nazioni Unite, dove si recherà fra qualche giorno per presentare formalmente il suo nome, “farò il mio discorso – anticipa – ma non farà campagna, in questi mesi non ho il tempo. La mia campagna è la mia carriera”.

Le priorità presentate oggi. Sono quattro: un’economia più forte; spingere il potenziale di mercato unico dell’energia e del digitale; politiche per le migrazioni; commercio e allargamento.

Per l’economia e l’occupazione il ministro ha insistito in particolare sull’accelerazione del Capital Market Union e dell’Unione monetaria. 

Per digitale ed energia ha speso qualche parola in più, sottolineando che “dobbiamo spingere il potenziale” che questi mercati hanno, insistendo in particolare su “sicure regole per il commercio on line per far crescere il mercato”. Secondo Lajčák è poi fondamentale “completare l’Unione energetica, che è essenziale per ridurre la dipendenza”. Un punto sul quale la presidenza slovacca si spenderà è poi quello delle politiche per il riciclo.

“Sul fronte dell’energia non siamo un’Unione”, ha lamentato il ministro ricordando che nel complesso però l’Ue è un mercato enorme. “Purtroppo alle volte, andando separati, siamo ricattato dai fornitori, paghiamo prezzi diversi. Dobbiamo invece – ha spiegato – lavorare intensamente al progetto di Unione energetica per poter scegliere noi i nostri partner”.


Sulle politiche migratorie il ministro ha cercato di non dire, in sostanza, nulla. “Dobbiamo realizzare una politica sostenibile, che è possibile solo con uno sforzo comune”, ha detto, sottolineando che “bisogna far funzionare le frontiere e la guardia costiera dell’Unione”, non dimenticando la necessità “di una cooperazione efficace con i Paesi terzi”. Sulla riforma dell’Asilo, “siamo pronti ad avviare la discussione sulle sette proposte che sono sul tavolo”.

Il quarto punto tocca il Ttip, “una grande opportunità per l’Unione, ma tutelando gli standard dell’Ue e valutando bene le conseguenze”. Le politiche di allargamento sono poi “uno strumento essenziale dell’Unione, del quale dobbiamo mantenere la credibilità”.


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