Crescono in Italia Fintech e InsureTech - News - CSSPD - Centro Studi Sociali Pietro Desiderato


Crescono in Italia Fintech e InsureTech

Presentati a Milano i risultati dell'annuale Ricerca dell'Osservatorio FinTech e InsureTech, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Continua a crescere l’utilizzo di servizi Fintech & Insurtech: in Italia sono ormai 11 milioni gli utenti che ne hanno provato almeno uno, pari al 25% della popolazione.




L'innovazione digitale sta rivoluzionando il sistema finanziario e assicurativo italiano. Continua a crescere l’utilizzo di servizi Fintech & Insurtech: in Italia sono ormai 11 milioni gli utenti che ne hanno provato almeno uno, pari al 25% della popolazione italiana fra i 18 e i 74 anni, in forte crescita rispetto a quanto registrato un anno fa (+54%), quando la percentuale si attestava sul 16%  (indagine condotta dall’Osservatorio Fintech & Insurtech con Nielsen Italia). 

Gli utenti internet utilizzano principalmente Mobile Payment (16%), servizi per gestire il proprio budget personale o familiare (15%) o per trasferimenti istantanei di denaro tra privati (12%). Tutti i servizi Fintech & Insurtech sono molto apprezzati, ad esempio: la possibilità di gestire i sinistri da smartphone (voto medio 9,6 su 10), l’attivazione di assicurazione istantanee (8,9) e l’accesso a un finanziamento da smartphone o Pc (8,9)e.


Oltre metà delle PMI italiane (il 55%) interagisce già con gli istituti finanziari tramite un’APP per Smartphone, il 92% lo fa tramite PC. Le Pmi acquistano però coperture assicurative ancora prevalentemente con modalità tradizionali: solo il 15% delle PMI ha comprato una copertura online in totale autonomia, ma l’80% potrebbe già gestire tutti i servizi assicurativi di base con sistemi digitali. In media solo il 5% delle PMI ha già utilizzato metodi di finanziamento alternativi come Minibond, P2P lending, Crowdfunding, soluzioni di Supply Chain Finance.


Nel 2018 si contano 1.210 startup Fintech & Insurtech a livello globale con almeno 1 milione di dollari di finanziamento, in forte aumento (+66%) rispetto a due anni fa, capaci di raccogliere 43,7 miliardi di dollari, contro i 25,7 del 2017 (+70%), e con le startup cinesi, indiane e australiane che crescono rispettivamente del 233%, del 184% e del 227% nella raccolta di investimenti (contro un -11% delle statunitensi). Un numero importante e sempre maggiore di startup (24%) ha come obiettivo la collaborazione con banche e assicurazioni.
 

Le banche hanno compreso l’importanza delle tecnologie Blockchain e Distributed Ledger: 275 servizi basati su queste tecnologie (di cui 40% annunci) sono stati promossi da istituti finanziari nel mondo negli ultimi 3 anni. E se gli utenti italiani affiderebbero principalmente a banche e operatori postali i loro risparmi (65% e 56%), cresce chi si affiderebbe alle startup (12%), dove sono già oltre 140 i Robo Advisor censiti a livello mondiale, piattaforme di investimento automatizzate che quest’ultimo anno però danno maggiore rilevanza alla presenza umana.

 

La Ricerca dell'Osservatorio Fintech & Insurtech

Sono i risultati della ricerca dell’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano*, presentata oggi al convegno “Fintech & Insurtech: l’Italia spiega le vele”, che ha analizzato le principali spinte digitali che stanno modificando gli istituti finanziari, bancari e assicurativi

“Il digitale sta rivoluzionando l’ecosistema finanziario italiano, favorendo la nascita di attori innovativi, facendo emergere nuove esigenze della clientela e nuove forme di relazione tra utenti, imprese, istituti finanziari e assicurativi – afferma Marco Giorgino, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Fintech & Insurtech -. Resta la fiducia negli attori tradizionali: la maggioranza degli italiani si rivolgerebbe a banche (65%) e operatori postali (56%) per affidare i propri risparmi, con tuttavia una differenza generazionale: nel caso dei giovani di età compresa tra 16 e 24 anni le preferenze sono il 53% e il 52% mentre il 67% e 59% nel caso degli over 55. Ma cresce il numero di coloro che hanno provato almeno un servizio Fintech o Insurtech e, soprattutto fra i più giovani, di coloro che si affidano anche ad altri attori oltre a banche e assicurazioni. L’ecosistema finanziario deve accelerare il processo di trasformazione digitale per non farsi trovare impreparato: è necessario approfittare delle opportunità offerte da nuove tecnologie come la blockchain o le piattaforme di Robo Advisor, per proporre nuovi servizi di valore. Banche e assicurazioni possono rispondere alle sfide della trasformazione digitale mettendo l’innovazione al centro delle strategie e puntando sulla costante collaborazione con altri attori”.

Nel settore Finance si amplia la competizione tra istituti finanziari, bancari e assicurativi con startup, attori corporate, digital, tecnologici e di telecomunicazioni, autorità di regolamentazione e più in generale nuovi potenziali entranti: nel 2018 sono nate nuove collaborazioni mentre gli attori “non tradizionali” stanno iniziando a riscuotere consenso tra gli italiani. Per questo l’Osservatorio Fintech & Insurtech ha proposto e avviato l’Open Finance Journey: un percorso per stimolare, incoraggiare e supportare le pratiche con cui le aziende del mondo finanziario, bancario e assicurativo possono abbracciare l’innovazione digitale.

 

Gli italiani e i servizi Fintech
 

Nel 2018 11 milioni di italiani hanno utilizzato almeno un servizio Fintech o Insurtech, il 25% della popolazione fra i 18 e i 74 anni, con un balzo del 54% rispetto al 2017 (16%), con un elevato livello di gradimento. Lo rivela la ricerca dell’Osservatorio realizzata in collaborazione con Nielsen Italia su un panel di 1.515 persone rappresentativo della popolazione attiva su internet. I servizi più apprezzati sono la possibilità di gestire i sinistri da smartphone (voto medio 9,6 su 10), l’attivazione di assicurazione istantanee (8,9) e l’accesso a un finanziamento da smartphone o Pc (8,9); più tiepido l’entusiasmo per social lending (7,6), crowdfunding e chatbot (entrambi a 7,7). I servizi più utilizzati sono Mobile Payment (16%), servizi pergestire il proprio budget personale o familiare (15%, in crescita di 10 punti percentualirispetto al 2017) e i servizi per trasferimenti istantanei di denaro tra privati (12%, increscita di otto punti rispetto al 2017).


Gli italiani continuano a nutrire fiducia negli istituti finanziari, che raccolgono le preferenze del 73% degli utenti per i finanziamenti e del 65% per la gestione del risparmio. Una fiducia destinata a durare, come evidenzia il 73% che ha intenzione di affidarsi per un finanziamento agli istituti finanziari anche in futuro, in aumento rispetto alle altre categorie (produttori di Smartphone e Tablet, siti di eCommerce, OTT, catene di supermercati, operatori di telefonia, associazioni di categoria, startup) che mostrano fiducia stabile o in calo. I giovani sono meno affezionati della media agli istituti finanziari (il 65% si affiderebbe a loro in futuro) e più interessati alle assicurazioni (25%, contro l’11% del campione complessivo).


“Nonostante chi ha utilizzato i servizi Fintech e Insurtech li promuova a pieni voti, dagli utenti arrivano anche chiare richieste di miglioramento dell’offerta di servizi finanziari – rileva Marco Giorgino -: per il 67% sono fondamentali servizi di base gratuiti, circa metà chiedono trasparenza negli investimenti, velocità nelle operazioni o la possibilità di incontri di persona nei casi più complessi.”
 
Per l’offerta assicurativa via internet, le funzioni più importanti indicate dagli utenti sono la segnalazione della scadenza della polizza (51%), la possibilità di controllare le informazioni relative alle coperture (44%) e la gestione degli eventuali sinistri (39%). Per i prodotti assicurativi la preferenza degli italiani è netta: ben il 78% si affiderebbe e società assicurative per il ramo salute. Ma tra i giovani, il 14% sceglierebbe le banche, il 13% le associazioni di categoria, il 9% i servizi postali o le Big Tech o le startup, il 5% gli operatori di telefonia, il 4% i siti di eCommerce e l’1% i produttori di smartphone o le catene di supermercati.




Per ulteriori informazioni:
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