The Future of Work Conference 2021 - News - CSSPD - Centro Studi Sociali Pietro Desiderato


The Future of Work Conference 2021

Secondo la società di Ricerca IDC,  la rivoluzione tecnologica ha innescato profondi cambiamenti oltre che nella società anche nel modo di lavorare: con la pandemia si è verificata una vera e propria rivoluzione aziendale. Di questi temi si parlerà nel corso della Conferenza che si terrà a Milano il giorno 11 marzo 2021

 

Future of Work, per competere nella nuova normalità
serve una forza lavoro più ibrida e flessibile 

“Parità tecnologica” per la forza lavoro ibrida, non importa se locale, remota,
sul campo o in spostamento da una posizione all'altra. Ma la tecnologia non basta: necessaria anche più attenzione alla persona, alla salute e alla sostenibilità

In diretta streaming l’11 marzo l’IDC Future of Work Digital Forum 2021

MILANO, 8 febbraio 2021 – Nel momento in cui la pandemia ha imposto un’accelerazione delle iniziative di trasformazione digitale del lavoro, molte imprese si sono ritrovate a fare i conti con nuove sfide in termini di tecnologia, processi e policy. A queste, nel 2021 si sommeranno sfide più globali in materia di salute, sostenibilità ed etica, che imporranno ulteriori riflessioni sul modo di  lavorare.

IDC definisce il futuro del lavoro (Future of Work) come un cambiamento fondamentale del modello di lavoro che promuove la collaborazione uomo-macchina, abilita nuove competenze ed esperienze dei lavoratori, e supporta un ambiente intelligente e dinamico senza limiti nel tempo o nello spazio fisico.

L'economia moderna richiede che i lavoratori operino come team dinamici e riconfigurabili in grado di adattarsi rapidamente alle esigenze aziendali e ai nuovi requisiti del mercato. La pandemia ha evidenziato questa necessità e ha messo a nudo le lacune infrastrutturali e organizzative di molte imprese, poiché metà della forza lavoro è diventata remota dall'oggi al domani. Il processo di ripresa richiederà un nuovo livello di agilità e la comprensione che per competere nella nuova normalità servirà una forza lavoro ancora più ibrida e flessibile.
Ovviamente, il ruolo delle tecnologie rimarrà critico per sostenere la trasformazione del lavoro. 

Secondo IDC, le seguenti saranno essenziali per il successo:
  • Un ambiente di lavoro intelligente in grado di servire e distribuire in modo proattivo le risorse necessarie a svolgere l'attività;
  • Connettività sicura a persone e risorse aziendali sempre, ovunque e da qualsiasi tipologia di dispositivo;
  • Strumenti collaborativi che abilitino ambienti conversazionali (non soltanto all’interno dell’azienda, ma anche con partner, clienti e altri stakeholder);
  • Sicurezza e governance robuste che però non ostacolino produttività e user-experience;
  • Soluzione amministrative e per la gestione del personale self-service;
  • Sistemi intelligenti in grado di abilitare nuove competenze e di erogare una formazione continua;
  • Sistemi di rilevamento integrati sul posto di lavoro che ottimizzino e personalizzino l'esperienza dei dipendenti e migliorino la produttività, la sicurezza e la protezione;
  • Sistemi automatizzati per il miglioramento dei processi aziendali.

Entro il 2023, IDC prevede che il 75% delle grandi aziende si impegnerà a fornire parità tecnologica alla forza lavoro ibrida, non importa se locale, remota, sul campo o in spostamento da una posizione all'altra. IDC definisce "parità tecnologica" la possibilità che tutti i lavoratori abbiano accesso sicuro alle risorse necessarie per svolgere il proprio lavoro, indipendentemente dal dispositivo e dal luogo.

Per supportare questo cambiamento, oltre alle tecnologie e ai processi servirà molta più attenzione alla persona. Le ricerche di IDC indicano che le organizzazioni con una forte vocazione all’employee experience hanno mediamente dipendenti cinque volte più coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi aziendali, anche di fronte ai cambiamenti. Per attrarre e trattenere i lavoratori, le organizzazioni devono quindi diventare luoghi di lavoro migliori.
Entro il 2021, IDC prevede che il 65% dei lavoratori includerà considerazioni sulla salute oltre a valutazioni sociali, ambientali e umanitarie nella scelta del posto di lavoro. 

Via via che le imprese passeranno da una forza lavoro “ibrida per circostanza” a una “ibrida per disegno”, assisteremo all'evoluzione degli spazi di lavoro sia fisici che digitali, a stili di apprendimento innovativi e a un nuovo approccio alla leadership, con impatti significativi su innovazione, produttività, esperienza di lavoro e resilienza aziendale.

Di tutto questo si tratterà nel corso dell’IDC Future of Work Digital Forum 2021, il principale evento dove IT, HR e linee di business si incontrano per analizzare le possibilità che il Future of Work offre per rendere più competitiva e attrattiva la propria azienda. 

In diretta streaming l’11 marzo, la terza edizione presenterà un’agenda disegnata per fornire risposte concrete alle sfide tecnologiche e organizzative che le aziende stanno affrontando nel percorso di trasformazione del lavoro. A condurre in studio saranno presenti Roberta Bigliani, Group Vice President, Head of Insights and Future of Work Practice Executive Lead di IDC Europe, e Fabio Rizzotto, Associate Vice President, Head of Research and Consulting di IDC Italy. Ospiti CxO, direttori HR e responsabili dell’innovazione aziendale di importanti organizzazioni italiane, pubbliche e private, nonché esperti dei principali IT vendor impegnati su questo fronte.

Per informazioni sull’evento: IDC Future of Work Digital Forum 2021
Hashtag dell’evento: #IDCFoW21


DATA
11 marzo 2021
Ore 9:00 - 13:00

LUOGO
Conferenza in Streaming


Le previsioni di IDC

Welfare
Entro il 2021, il 65% della forza lavoro includerà considerazioni sulla salute oltre a valutazioni sociali, ambientali e umanitarie tra i criteri chiave in materia di occupazione.

Collaborazione uomo-macchina
Entro il 2022, il 45% delle attività lavorative ripetitive nelle grandi imprese sarà automatizzato o potenziato utilizzando "colleghi digitali" (basati su IA, robotica e IPA).

Parità tecnologica
Entro il 2023, il 75% delle grandi aziende si impegnerà a fornire parità tecnologica alla forza lavoro ibrida, non importa se locale, remota, sul campo o in spostamento da una posizione all'altra


Per maggiori informazioni:
http://www.idcitalia.com/