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Rassegna Stampa Estera
23/05/2023

Festival Internazionale dell'Economia di Torino 2023

La seconda edizione del Festival dell’Economia di Torino sarà dedicato al tema: "Ripensare la globalizzazione".  Economisti, scienziati, storici e studiosi di varie discipline rifletteranno insieme a operatori e rappresentanti politici e istituzionali sul tema. Torino, 1-4 Giugno 2023



Festival Internazionale dell'Economia di Torino

Torino, 1-4 Giugno 2023

170 ospiti, 43 relatori internazionali provenienti dai più prestigiosi centri di ricerca mondiali. 4 premi Nobel. E poi giornalisti, storici, analisti e rappresentanti autorevoli delle istituzioni italiane ed europee.

Dal 1° al 4 giugno 2023 con 115 eventi Torino torna ad essere la capitale mondiale dell’Economia. Studiosi provenienti da tutto il mondo, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni multilaterali che coordinano le politiche economiche tra i diversi paesi si confronteranno sul tema di questa edizione del Festival internazionale dell’Economia: Ripensare la globalizzazione. Economisti e scienziati sociali che hanno studiato a fondo questo fenomeno discuteranno in che misura è possibile graduarne i tempi, ridurne la velocità indotta dal progresso tecnologico, rafforzare le istituzioni multilaterali  riformare i nostri sistemi di protezione sociale e sviluppare nuovi modelli di business che, invece di puntare sulla disintegrazione dei processi produttivi, rafforzino l’integrazione verticale.

“Stranamente - riflette Tito Boeri, direttore scientifico del Festival - ci si oppone alla globalizzazione e non al progresso tecnologico che di questa globalizzazione è grandemente responsabile. Eppure appare difficile governare la globalizzazione senza governare il progresso tecnologico. Difficile, se non impossibile, tornare indietro, fare reshoring anziché offshoring se non si riducono i costi fissi legati a queste operazioni. Questi costi fissi spingono verso la concentrazione dell’attività economica nella ricerca di economie di scala e rendono il cambiamento difficilmente reversibile. Ci sono scelte importanti che competono alla politica su scala sovranazionale. A livello nazionale è importante occuparsi di come redistribuire i benefici della globalizzazione in modo tale da compensare chi ne subisce le conseguenze.”


Tutti gli appuntamenti anche quest’anno sono suddivisi nei tradizionali formati: parole chiave vere e proprie lezioni su concetti chiave, appunto, come “nazione più favorita”, “inflazione”, “catene globali del valore”; alla frontiera con le ricerche più innovative legate al tema del festival; visioni per guardare alla probabile evoluzione futura di molti fenomeni, intersezioni per promuovere la contaminazione reciproca fra economia e altre discipline; nella storia e storia delle idee dove il passato aiuta a meglio comprendere le ragioni del presente; testimoni del tempo, il racconto in prima persona di testimoni autorevoli del mondo dell’economia, della scienza, della politica. 
A quest’ultimo formato si affiancano i dialoghi e i forum che saranno occasioni di scambio di opinioni e competenze diverse; confronti per mettere in connessione le esperienze provenienti dal mondo dell’università, delle istituzioni e del territorio; incontri con l’autore in cui si presentano le novità editoriali più interessanti nel dibattito economico e politico, compresi libri freschi di stampa, ancora non tradotti in italiano; cineconomia, l’economia spiegata attraverso il grande cinema. Infine non mancheranno la Alan Krueger Lecture e la Luca d’Agliano Lecture.

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