Il primo Gennaio 2024 avverrà il passaggio del testimone tra Spagna e Belgio per il primo semestre di turno di Presidenza Europea 2024. Tra le priorità l'avanzamento del Green Deal europeo, la gestione delle elezioni europee, delle crisi internazionali e dell'evoluzione dell'Intelligenza Artificiale.
Secondo Semestre europeo 2023
In seguito all’ultimo allargamento della UE, il Trattato di Lisbona ha stabilito, nel 2009, un sistema di presidenze a trio: viene delineato un programma comune a gruppi di tre presidenze consecutive per assicurare adeguata continuità politica al Consiglio.
In un contesto di minacce crescenti, il Belgio, durante la sua presidenza del Consiglio dell’UE nel primo semestre dell’anno prossimo, si concentrerà fortemente sulla garanzia del mantenimento del Green Deal europeo.
"Proteggere le persone, rafforzare l'economia e prepararci per un futuro da condividere". Sono questi i tre principi chiave della presidenza belga dell'Ue che prenderà il via dal primo gennaio e che è stata presentata dal premier Alexander De Croo a Bruxelles.
Il Belgio guiderà l'Europa al voto il prossimo giugno. "Noi vogliamo continuare l'eccellente lavoro della presidenza spagnola. Abbiamo oltre 150 file legislativi aperti, ma noi belgi siamo abituati a lavorare fuori orario", ha sottolineato con una battuta De Croo. "Non abbiamo tempo da buttare, l'aspettativa della nostra presidenza è portare risultati. Noi vogliamo un'Europa che sia più forte per tutti i cittadini, è questa la nostra priorità", ha ancora aggiunto De Croo. Tra le altre priorità sottolineate dal governo belga quella di "fare passi avanti sul mercato unico" e "mantenere le ambizioni di ciò che prevede il Green Deal ma avendo l'industria dalla nostra parte", ha aggiunto De Croo.
Trattandosi dell’ultima presidenza prima delle elezioni europee del giugno 2024, il Belgio si affretterà a concludere il maggior numero possibile di dossier legislativi e avrà anche la possibilità di gettare le basi per una nuova configurazione della Commissione e del Parlamento dell’UE.
La vice prima ministra Petra De Sutter ha dichiarato: “Sappiamo che l’UE vuole aumentare la propria autonomia e avere una propria politica industriale, il che è positivo, ma vogliamo davvero che sia anche in linea con il Green Deal che la Commissione ha avviato nel 2019”,
Allo stesso tempo, De Sutter sostiene che la transizione verde dovrebbe essere accompagnata da una transizione sociale, poiché “sono due facce di una stessa medaglia”. È necessario affrontare le disuguaglianze per evitare che le vittime del cambiamento climatico paghino “un prezzo doppio".
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