Come cambia il Lavoro in Banca - Settore Bancario - CSSPD - Centro Studi Sociali Pietro Desiderato


Come cambia il Lavoro in Banca

Il risultato di una ricerca condotta dall'Istituto IPSOS per conto della Federazione Autonoma Bancari Italiani evidenzia la percezione del Lavoro in Banca da parte dei giovani e dell'opinione pubblica in generale.
 
 
 
Un under 25 su due vuole lavorare in banca
Nonostante la crisi, nonostante i tagli, l'appeal del posto in banca resta immutato. Il 41% infatti dei giovani tra i 18 e i 25, ha ammesso di aver considerato questa ipotesi. Lo rivela un sondaggio dell'Ipsos di Nando Pagnoncelli che è stato presentato ieri al 118esimo consiglio nazionale della Fabi, la federazione autonoma dei bancari italiani. Certo rispetto al passato è una professione che ha meno prestigio: la pensa così il 53% di chi ha tra i 18 e i 25 anni e il 38% in media, senza considerare l'età. Tuttavia nella graduatoria del prestigio delle professioni quella del lavoratore in banca viene al sesto posto dopo il medico, al primo, l'ingegnere, al secondo, l'avvocato, al terzo. Il lavoro è percepito ancora come ben retribuito, soprattutto tra gli under 25, anche se meno di un tempo, e questo lo dicono coloro che sono più maturi, che parlano anche di meno prospettive di carriera di una volta. Nell'opinione pubblica le banche sembrano il settore che più di altri offre pari opportunità, ma non è considerato un settore molto meritocratico. Ma il lavoro in banca appaga o no? Per il 24% di chi ha tra i 18 e i 25 anni, ossia per uno su quattro, si, è un lavoro che appaga. E nella classifica delle professioni più appaganti arriva al quinto posto, dopo il medico, l'ingegnere, l'avvocato e il ricercatore universitario.
 
Stipendio e prestigio, lo sportello attrae ancora i giovani
- Studio Ipsos-Fabi: i contro sono stress e incognita meritocrazia
Roma, 7 mar. (TMNews) - Un buono stipendio e prestigio sociale, per tanti giovani ottimi motivi per considerare l'impiego in banca ancora oggi come una buona opzione per il futuro. Secondo un'indagine curata dall'Ipsos per la Fabi, nonostante la crisi del settore creditizio il lavoro allo sportello "si conferma ancora appetibile, soprattutto tra i giovanissimi".
L'88% dei ragazzi tra i 18 e i 25 anni considera quello del bancario un impiego ben retribuito (anche se meno rispetto al passato), il 75% ritiene che offra la possibilità di ricevere un'adeguata formazione interna, mentre il 53% attribuisce a questa attività un buon prestigio sociale. Sarà anche per questi motivi che il 41% degli intervistati, almeno una volta nella vita, ha considerato l'idea di andare a lavorare in banca.
L'impiego allo sportello - evidenzia la ricerca - attrae ancora i giovanissimi. Perchè è considerato un lavoro ben retribuito (88%), offre pari opportunità a uomini e donne (69%), è adatto a persone brillanti (66%), offre la possibilità di ricevere una adeguata formazione interna (75%), è un lavoro che impiega alte professionalità (64%), che prevede la possibilità di fare carriera (65%) e che sarà sempre più importante per il futuro (60%).
I 'contro' sono invece rappresentati "dallo stress, dalla non sempre scontata stabilità del posto di lavoro e dall'incognita della meritocrazia, considerata non proprio un elemento cardine del settore".
Nonostante la crisi, nonostante i tagli, l'appeal del posto in banca resta immutato. Il 41% infatti dei giovani tra i 18 e i 25, ha ammesso di aver considerato questa ipotesi. Lo rivela un sondaggio dell'Ipsos di Nando Pagnoncelli che è stato presentato ieri al 118esimo consiglio nazionale della Fabi, la federazione autonoma dei bancari italiani. Certo rispetto al passato è una professione che ha meno prestigio: la pensa così il 53% di chi ha tra i 18 e i 25 anni e il 38% in media, senza considerare l'età. Tuttavia nella graduatoria del prestigio delle professioni quella del lavoratore in banca viene al sesto posto dopo il medico, al primo, l'ingegnere, al secondo, l'avvocato, al terzo. Il lavoro è percepito ancora come ben retribuito, soprattutto tra gli under 25, anche se meno di un tempo, e questo lo dicono coloro che sono più maturi, che parlano anche di meno prospettive di carriera di una volta. Nell'opinione pubblica le banche sembrano il settore che più di altri offre pari opportunità, ma non è considerato un settore molto meritocratico. Ma il lavoro in banca appaga o no? Per il 24% di chi ha tra i 18 e i 25 anni, ossia per uno su quattro, si, è un lavoro che appaga. E nella classifica delle professioni più appaganti arriva al quinto posto, dopo il medico, l'ingegnere, l'avvocato e il ricercatore universitario.
 
 
ANSA 06-03-2012
Lavorare in banca ancora appettibile tra i giovani
ROMA - Nonostante la crisi attraversata dal settore creditizio, il lavoro in banca si conferma ancora appetibile soprattutto tra i giovanissimi.L’88% dei ragazzi con un’età compresa tra i 18 e i 25 anni considera quello del bancario un impiego ben retribuito (anche se meno rispetto al passato), e il 75% ritiene che questa professione offra la possibilità di ricevere un’adeguata formazione interna, mentre il 53% attribuisce a tale attività un buon prestigio sociale. Sarà anche per questi motivi che il 41% del campione intervistato ha dichiarato di aver preso in considerazione, almeno una volta nella propria vita, l’idea di andare a lavorare allo sportello. E' quanto emerge dall’indagine “Immagine e reputazione del lavoro in banca”, condotta dall’istituto di ricerca demoscopia Ipsos su commissione della FABI, Federazione autonoma bancari italiani.
Il sondaggio è stato effettuato a fine febbraio su un campione di mille persone con un’età compresa tra i 18 e i 75 anni.Dall’indagine emerge che il lavoro in banca esercita ancora una forte attrazione presso i giovani tra i 18 e i 25 anni. I motivi? È un lavoro ben retribuito (88%), offre pari opportunità a uomini e donne (69%), è adatto ai giovani brillanti (66%), offre la possibilità di ricevere adeguata formazione interna (75%), è un lavoro che impiega alte professionalità (64%), che prevede la possibilità di fare carriera (65%) e che sarà sempre più importante per il futuro (60%).
I “contro” sono invece rappresentati dallo stress, dalla non sempre scontata stabilità del posto di lavoro e dall’incognita della meritocrazia, secondo gli intervistati, non proprio un elemento cardine del settore.Leggendo l’indagine si scopre, così, che poco meno della metà del campione dei giovani (il 47%) pensa che quello del bancario sia un lavoro tranquillo (per gli over 56 la percentuale scende al 42%), che il 42% di loro vede nell’impiego allo sportello una prospettiva di stabilità, che soltanto il 35% di loro ritiene che il talento e le capacità siano sempre premiate. Mentre per il 38% degli intervistati il settore offre ancora molte opportunità d’impiego a chi si affaccia adesso nel mondo del lavoro.
“Complessivamente - scrivono gli autori dell’indagine Ipsos - il lavoro in banca è riuscito a preservare