Secondo l'OCSE il tasso di crescita della produttivita' italiana e' il piu' basso tra i paesi osservati. Nonostante il Debito Pubblico sia il pių elevato dei paesi OCSE, č da salutare positivamente il tentativo di raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013.
Il tasso di crescita della produttivita' italiana e' il piu' basso dei paesi Ocse.
A sottolinearlo e' l'Ocse, nel Rapporto "Italia, dare slancio alla crescita e alla produttivita'", in cui si sottolinea che "mentre la produttivita' relativa del lavoro e' migliorata in altri paesi dell'Europa del Sud in seguito alla crisi, tale dato e' praticamente rimasto invariato in Italia.
Questa debole crescita della produttivita' e' generalizzata e colpisce la maggior parte dei settori dell'economia".
Secondo l'Ocse "l'Italia deve affrontare una seria sfida in termini di competitivita'. Una maggiore competitivita' -prosegue il Rapporto- e' infatti un elemento chiave per il consolidamento di una crescita piu' forte e puo' essere stimolata attraverso tre canali: contenimento salariale, maggiore crescita della produttivita' e abbassamento delle tasse sul lavoro".
Il debito pubblico italiano e' tra i piu' elevati dell'area Ocse in percentuale del Pil
L'Ocse osserva che "l'obiettivo di pareggio di bilancio strutturale per il 2013 e' da salutare positivamente e il Governo deve impegnarsi in maniera decisa per raggiungerlo. Se la crescita risulta inferiore alle previsioni - spiega -, sara' necessario implementare un ulteriore
inasprimento per controbilanciare in parte l'impatto di una crescita piu' debole sul deficit primario; probabilmente cio' portera' ad un avanzo strutturale nel 2014".
In termini di pressione fiscale, l'Ocse fa notare che "l'Italia e' la quarta piu' alta tra i Paesi" dell'area. E' quindi importante nell'adeguamento fiscale dare priorita' ai tagli alla spesa". Secondo l'organizzazione "occorrera' fare scelte che le autorita' politiche hanno finora cercato di evitare. In questo contesto la recente spending review rappresenta un passo avanti essenziale, da salutare molto positivamente, al fine di distribuire meglio il peso del consolidamento riducendo le tasse e tagliando la spesa".
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