Rapporto ILO 2012 sul Mercato del Lavoro - Andamento mercato del lavoro - CSSPD - Centro Studi Sociali Pietro Desiderato


Rapporto ILO 2012 sul Mercato del Lavoro

Secondo l'International Labour Organization, sono stati i giovani a pagare il prezzo più alto per la crisi economica a livello globale. Nell'ambito del "Global Wage Report 2012" si evidenzia come i salari globali mensili siano cresciuti dell'1,2% nel 2011, rispetto al 3% del 2007 e al 2,1% del 2010.
 

 
Il 40 per cento dei disoccupati nel mondo sono giovani.
 
Nel 2012 saranno quasi 75 milioni i giovani disoccupati tra i 15 ei 24 anni, con un incremento di quasi 4 milioni dal 2007.
La riduzione della disoccupazione giovanile diventa una priorità chiave nel processo decisionale delle nazioni.
 
L'ANDAMENTO DEI SALARI
 
Secondo l'ILO, la crescita dei salari, è praticamente crollata nei paesi industrializzati, mentre nelle economie emergenti continua ad aumentare.
 
Il rapporto sottolinea le enormi differenze tra paesi e regioni, con salari che crescono più rapidamente in quelle aree dove la crescita economica è più forte. Mentre la crescita salariale ha sofferto di una doppia flessione nelle economie industrializzate - dove è prevista allo zero per cento nel 2012 - essa è rimasta positiva per tutto il corso della crisi in America Latina e Caraibi, in Africa e anche di più in Asia.
 
I cambiamenti più significativi, secondo il Rapporto Ilo, si sono registrati in Europa dell'Est e Asia centrale, dove si è passati da tassi a due cifre prima della crisi a un brusco rallentamento nel 2009.
 
In Medio Oriente, benché i dati siano ancora incompleti, i salari sembrano aver avuto un crollo a partire dal 2008. Le differenze tra regioni sono particolarmente marcate se si guarda alla crescita salariale dal 2000 al 2011. Globalmente, i salari sono cresciuti meno di un quarto. In Asia, sono quasi raddoppiati. In Europa dell'Est e Asia centrale, sono quasi triplicati nonostante il forte declino degli anni '90.
 
E, infine, nel mondo industrializzato sono aumentati solo del 5% circa".
L'impatto non è stato quindi uniforme.
Differenze enormi sussistono inoltre tra il salario per ora lavorata: s passa dai 2 dollari all'ora in Paesi come Filippine, India e Cina ai 23 dollari negli Stati Uniti ed i 35 in Danimarca.
Per l'Italia, il dato è di circa 18 dollari.
 
LA PRODUTTIVITA'

Nelle economie sviluppate, dal 1999, la produttività del lavoro è aumentata due volte di più dei salari ed anche in Cina, paese dove i salari sono quasi triplicati in dieci anni, la quota destinata al lavoro è scesa mentre il Pil è cresciuto molto più rapidamente della massa salariale totale, sottolinea l'Ilo.
 
La produttività cresce quindi più rapidamente dei salari. Il rapporto mette anche in evidenza studi recenti che mostrano come, negli ultimi decenni, nella maggior parte dei paesi dove sono disponibili i dati, i salari siano aumentati a un ritmo inferiore rispetto alla produttività, e cioè il valore dei beni e dei servizi prodotti per persona impiegata.
 
LE CONCLUSIONI

L'Organizzazione di Ginevra chiede ai 185 Stati membri di adottare politiche sul salario minimo. "I salari minimi -ha detto Ryder, Rappresentante ILO- contribuiscono a proteggere i lavoratori con salari bassi e a prevenire una caduta del loro potere d'acquisto che, a sua volta, influenzerebbe la domanda interna e la ripresa economica".
Il Rapporto chiede quindi ai responsabili politici di "fare attenzione a non promuovere una 'corsa al ribasso' della quota destinata al lavoro sperando così di guadagnare in competitività per uscire dalla recessione".
 
Per maggiori informazioni:
www.ilo.org

Scarica il Rapporto Completo (ENG - 2Mb)