Rapporto CNEL/ISTAT sul Benessere Equo-Sostenibile - Indicatori economici - CSSPD - Centro Studi Sociali Pietro Desiderato


Rapporto CNEL/ISTAT sul Benessere Equo-Sostenibile

Presentato a Roma il primo rapporto CNEL/ISTAT sul Benessere in Italia. Sale il numero delle persone in Italia in grave difficolta' economica. Cala drasticamente il potere di acquisto degli italiani.
 
 

 
Enrico Giovannini Presidente dell'Istat, ha presentando il primo Rapporto realizzato con il CNEL, basato su equita' e sostenibilita' "per valutare il presente dell'Italia e progettare il futuro".
 
Secondo Giovannini, "per essere veramente utile ai fini della progettazione del futuro dell'Italia, questo set informativo va reso patrimonio condiviso di tutta la societa' e in primo luogo della sua classe dirigente".

Sale il numero delle persone in Italia in grave difficolta' economica.
 
E' quanto emerge dal primo Rapporto sul benessere equo e sostenibile, Bes 2013, presentato dall'Istat in collaborazione con il Cnel, su una serie di indicatori che si affiancano al Pil per misurare il benessere di un paese.
 
Dal rapporto emerge che in un solo anno, nel 2011, il dato sugli individui in grave difficolta' e' peggiorato decisamente passando dal 6,9% della popolazione all'11,1%, con un incremento di 4,2 punti percentuali.
 
Cresce anche il rischio poverta': calcolato sul reddito del 2010 nel Centro tale rischio e' passato dal 13,6% al 15,1%, e nel Mezzogiorno dal 31% al 34,5%.
 
La crisi economica degli ultimi cinque sta inoltre "accentuando le disuguaglianze tra classi sociali, le profonde differenze territoriali e riducendo ulteriormente la gia' scarsa mobilita' sociale". Una delle disuguaglianza che la crisi sta accentuando di piu' e' quella del reddito:
"il rapporto tra il reddito posseduto dal 20% piu' ricco della popolazione e il 20% piu' povero dal 5,2 del 2008 sale al 5,6 del 2011".
 
 
Crolla il Potere di Acquisto degli italiani.
 
Il potere d'acquisto, cioe' il reddito disponibile delle famiglie in termini reali, durante la crisi e' infatti crollato, scendendo del 5% tra il 2007 e il 2011.
 
Nei primi anni della crisi, le famiglie hanno intaccato il patrimonio e risparmiato meno nel tentativo di mantenere il proprio standard di vita.
 
Nello stesso periodo, infatti, la propensione al risparmio e' passata dal 15,5% al 12% per arrivare all'11,5% nel secondo trimestre del 2012.

Per maggiori informazioni:
 
www.cnel.it
 
www.istat.it

SINTESI DEL RAPPORTO BES 2013