Presentata l'edizione 2013 del Rapporto sulla professione giornalistica in Italia effettuata a cura LSDI. Si riduce il lavoro dipendente (meno 1,6%), cresce quello autonomo (+7,1%; 6 attivi su 10, quasi il doppio di 13 anni fa), e aumenta in modo sempre più marcato il gap nei redditi fra i due segmenti della professione.
Nonostante la crisi, in Italia il numero dei giornalisti continua a crescere: c’ è un giornalista ogni 526 abitanti (anche se quelli attivi sono soltanto la metà), contro una media di uno su 1.778 in Francia, uno su 4.303 in Cina e uno ogni 5.333 negli Stati Uniti. Ma la struttura della professione reale nel nostro paese continua ad indebolirsi.
Nel 2012 la media annua delle retribuzioni dei dipendenti era di 62.459 euro (+0,4% sul 2011) : 5 volte più di quella degli autonomi e quasi 7 volte superiore a quella dei Co.co.co. La media dei soli autonomi era infatti di 11.278 euro. E la media generale (dipendenti + autonomi) era quindi di 33.557 euro.
Intanto oltre 50.000 iscritti all’ Ordine continuano ad essere del tutto ‘’invisibili’’: senza una posizione Inpgi e, quindi, del tutto inattivi nella professione.
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