Rapporto Assinform 2015 - Information and Communication Technology - CSSPD - Centro Studi Sociali Pietro Desiderato


Rapporto Assinform 2015

Presentato a Milano, all'interno dell'Auditorium di Expo 2015, il prestigioso Rapporto Assinform.  Dopo anni di stagnazione, finalmente in ripresa gli investimenti in Information & Communication Technology in Italia.




Expo Milano, 2 luglio 2015

Il 46° Rapporto Assinform evidenzia i fenomeni emergenti che stanno guidando la trasformazione digitale del Paese. 

Dietro la crescita del cloud, di Internet delle cose, delle nuove applicazioni e soluzioni software, infatti, vi è la spinta digitale di tutti quei segmenti avanzati nei diversi settori dell’economia italiana, che hanno ripreso a investire nelle nuove tecnologie e stanno accelerando per recuperare efficienza e competitività. 


Il Rapporto Assinform 2015

Rinnovato nella veste e nella fruizione dal web il Rapporto 2015, realizzato in  collaborazione con NetConsulting3, aumenta lo spazio dedicato ai fenomeni emergenti e a tutto ciò che guida la trasformazione digitale dell’economia e della società. Come era stato evidenziato dalle anticipazioni, dopo anni di difficoltà, il mercato italiano dell’Ict  ha ripreso a dare segnali positivi. Se il 2014, infatti, registra ancora un calo dell’1,4% (era stato -4,4% nel 2013/12),  per un volume di affari di 64.234 milioni euro,  vi sono ormai segmenti emergenti in forte crescita che, iniziata nella seconda parte dell’anno, è attesa consolidarsi sull’onda delle componenti più innovative. Confermate quindi le previsioni di una crescita dell’1,1%  a fine 2015.

In termini di componenti di mercato, l’incremento positivo riguarda il software e soluzioni di nuova generazione (+ 4,2%), i contenuti digitali e  la pubblicità online (+ 8,5%), i servizi di data center e cloud computing (+37%). Si è confermato il decollo dell’Internet delle Cose (+13%) spinto dai settori dell’energia e dei trasporti. Hanno registrato crescite a due cifre l’e-commerce (+17%, trainato anche dal mobile commerce), e le piattaforme gestione web (+ 13,8%).  Anche i PC che sono tornati a crescere (+5,2% i desktop; +10,3% i laptop).

 
Ma il fenomeno più significativo segnalato dal Rapporto è la ripresa degli investimenti in Ict nel 2014 da parte dei più importanti settori dell’economia italiana: industria manifatturiera  + 0,6% su base annua (a fine 2013, il decremento era stato di -7%), banche +1,1% (-0,8% nel 2013), assicurazioni  +1,5% (-3,6%) utility +1,8% (+ 0,6%), Tlc e media + 0,9% (-0,2%), viaggi e trasporti + 0,8% (-5,7%).

Alla chiamata sull’innovazione non ha ancora risposto la Pa per la quale, invece, è proseguita la contrazione degli investimenti in Ict, seppur con un ritmo in attenuazione. I dati relativi alla spesa digitale nel 2014 della Pa centrale (-2,6%), Pa locale (-2,1%) e della Sanità (-2,2%), se pur migliorati rispetto al passato (nel 2013 la Pa centrale aveva registrato -11,6%, quella locale -7,1%, la sanità -4,6%), mostrano ancora le difficoltà della digitalizzazione in ambito pubblico. 

“La digitalizzazione della Pa non solo è essenziale per l’efficientamento della macchina pubblica, ma può innescare, per le tante interazioni che sussistono fra Pa, cittadini e imprese, un’accelerazione delle transazioni digitali trasversale a tutti settori e nel territorio. - ha commentato Santoni - Una spinta che si può sommare a quanto già sta avvenendo spontaneamente in non pochi ambiti e che dovrebbe indurre a guardare in modo nuovo alle politiche per lo sviluppo, l’innovazione e l’occupazione”.

  
 
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