Negli ultimi 10 anni, sono profondamente cambiati la natura, l’assetto e gli equilibri politici del settore bancario: da presidio del territorio con attenzione verso l’economia reale, le imprese e le famiglie, le filiali delle banche si sono trasformate, oggi, in negozi finanziari.
Questa trasformazione è “scritta” chiaramente nei bilanci: negli ultimi 5 anni il totale dei ricavi del settore è stato pari a 413 miliardi di euro: di questi, più della metà (50,5%) cioè 209 miliardi corrisponde alle commissioni; mentre 204 miliardi (49,5%) arrivano dal margine d’interesse, cioè dai prestiti.
Nel 2022, i prestiti sono tornati a essere la fonte maggiore di ricavi, grazie al velocissimo aumento del costo del denaro deciso dalla Bce, ma la tendenza è quella tracciata complessivamente nell’ultimo quinquennio: più commissioni, meno credito.
RICAVI IN AUMENTO NEGLI ULTIMI 10 ANNI
Secondo i dati più aggiornati, che si riferiscono agli anni dei precedenti rinnovi contrattuali e al 2022, i ricavi e gli utili delle banche sono costantemente aumentati. I ricavi sono stati pari a 74 miliardi nel 2012, 78 miliardi nel 2015, 82 miliardi nel 2019, 88 miliardi nel 2022; in 10 anni +18%.
Quanto agli utili, dopo la perdita complessiva di 2,5 miliardi nel 2012, si sono attestati a 3,7 miliardi nel 2015, 15,7 miliardi nel 2019, 25 miliardi nel 2022; in 10 anni +1.000%. Rispetto alla crescita degli utili i costi del personale sono cresciuti molto meno: in 10 anni solo +17%. Anche il cost-income, cioè il rapporto tra costi e “fatturato”, è progressivamente migliorato negli ultimi anni: era al 66,4% nel 2015 e al 65,5% nel 2019, oggi è al 63,1% tra i migliori dati a livello europeo.
CALANO DIPENDENTI E FILIALI, SALGONO I COSTI OPERATIVI.
SPAZIO LASCIATO A BANCOPOSTA
In 10 anni, i dipendenti bancari sono diminuiti (-14,7%) e anche le filiali (-36,2%), ma i costi operativi sono cresciuti quasi del 20%: i risparmi sul personale e i tagli alla rete sono stati destinati a coprire consulenze, spese legali e altri costi.
«Tagliare i costi, compresi quelli del personale, non è più una necessità per il settore. L’aumento del costo medio del lavoro (30 mila euro in 10 ani) si giustifica con stipendi sempre più alti per alcune categorie di dipendenti e non per tutte.
Nel 2012 le banche avevano 309mila dipendenti e 32.000 filiali in tutta Italia.
Dopo 10 anni, i dipendenti delle banche sono scesi a 264mila (meno 15%) e le filiali bancarie sotto quota 21mila (meno 36%). BancoPosta, nello stesso periodo, ha lasciato di fatto intatta la sua presenza territoriale: le filiali erano 13.000 e oggi sono 12.500 (meno 5%).
Lo spazio lasciato a BancoPosta è voluto, non casuale: le banche preferiscono concentrarsi su attività che garantiscono maggiori ricavi (la vendita di prodotti finanziari e assicurativi) lasciando a Poste attività più costose e meno redditizi.
Allo stesso tempo BancoPosta diventa un canale distributivo alternativo per alcuni grandi gruppi bancari che vendono i loro prodotti di credito anche ai clienti di Poste.