di Pietro Gentile
Nell’ottobre del 2023 il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di passare alla nuova fase del progetto sull’Euro Digitale.
Da poco più di un anno alla Presidenza di ABI LAB il consorzio italiano per le tecnologie e le banche è stata nominata Silvia Attanasio, già responsabile dell’Ufficio Innovazione dell’Associazione Bancaria Italiana. Abbiamo avuto l’opportunità di poter intervistare Silvia, in merito all’avanzamento del progetto Euro Digitale e al ruolo tecnologico delle Banche Italiane.
Da anni parliamo di Bitcoin e Criptovalute, ma poco di monete nazionali, anche l’Europa lancerà la propria valuta digitale. Ma che cos’è l’Euro Digitale?
L’Euro Digitale è la terza forma della nostra moneta accanto a banconote e monete metalliche, ed allo stesso tempo una grande sfida. Andiamo a cambiare la forma che prende la nostra moneta: per le banche la moneta è la materia prima a partire dalla quale si sviluppano tutta una serie di servizi.
È evidente che volendo preservare il ruolo delle banche a supporto dell’economia, ci sono tantissimi aspetti a cui fare attenzione, tantissimi ambiti da considerare, per assicurare che questa grande sfida ci porti un’innovazione che aiuti e supporti la nostra identità di europei, che supporti la digitalizzazione della nostra economia, facendo sì che la nostra moneta sia adatta anche per le stagioni che verranno e che possa supportare al meglio tutti i cittadini europei.
La moneta digitale della BCE adatta, appropriata per la giurisdizione europea, non è la stessa che va bene per la giurisdizione svedese o per quella cinese o statunitense o ancora quella delle Bahamas.
Valdis Dombrovskis, un anno e mezzo fa, ha detto che la moneta è molto più di un pezzo di carta o di metallo, ma incorpora (e nella forma digitale ancora di più) i nostri valori democratici. Abbiamo bisogno di rifletterci bene e certamente ci vuole più tempo. La pianificazione che la BCE si è data sta rispettando perfettamente i tempi.
In questo grande progetto contano moltissimi aspetti: economici, sociali e politici. A noi come TecnoFuturo interessa in particolare l’aspetto tecnologico. Quale sarà la tecnologia su cui si baserà l’Euro Digitale?
Non lo sappiamo ancora! Questo è uno degli aspetti che la BCE sta studiando con grande attenzione, non ci ha ancora informato su quali siano i suoi orientamenti. Certo è che noi ci aspettiamo come banche che ci sia un ragionamento congiunto: l’Euro Digitale sarà una materia prima sulla quale costruire servizi innovativi. Quello che si può costruire dipende molto da ciò che ci viene dato, se sono mattoni o sono sabbia, l’edificio che uscirà sarà molto diverso. Ci auguriamo che ci sia uno spazio di dialogo e volendo di sperimentazione congiunta anche su questi aspetti.
Quanto della sperimentazione del progetto “Spunta” basato su tecnologia Blockchain/DLT che ABI Lab ha realizzato negli ultimi anni potrà essere portato come esperienza per la realizzazione dell’Euro Digitale?
L’Euro Digitale sarà uno strumento che verrà dato nelle mani dei cittadini, da questo punto di vista siamo certi che la BCE sia perfettamente a conoscenza di tutto quello che il mercato ha fatto. Esiste però un altro progetto parallelo, che riguarda i “pagamenti all’ingrosso” il cosiddetto “wholesale”, argomento di cui aveva parlato anche il Governatore della Banca d’Italia Panetta in un articolo dal titolo “Demystifying wholesale Central bank digital currency”. Poiché esiste già un’infrastruttura dell’eurosistema per i pagamenti all’ingrosso in moneta di banca centrale, sono allo studio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. In questo ambito “Spunta” può di nuovo tornare di aiuto: abbiamo realizzato un progetto che si è svolto nell’alveo del “Milano Hub” della Banca d’Italia chiamato “Leonidas” per completare il processo di “Spunta” anche con il trasferimento di valore tra banche. Stiamo attualmente valutando la possibilità e l’utilità da parte dell’Eurosistema di usare tale progetto nel suo lavoro esplorativo, soprattutto per capire gli aspetti di Governance e come si gestisce un’iniziativa quando tantissimi attori sono attorno al tavolo come appunto il network che è sotteso da una DLT-