Rapporto Assinform 2006:l'Italia rallenta nell'ICT - Information and Communication Technology - CSSPD - Centro Studi Sociali Pietro Desiderato


Rapporto Assinform 2006:l'Italia rallenta nell'ICT

Secondo l'anteprima del Rapporto Assinform 2006, rilasciata lo scorso 21 marzo, per la prima volta da anni l'Italia frena anche negli investimenti in Information & Communication Technology.


Il settore dell’ICT a livello mondiale sta attraversando un periodo particolarmente favorevole, come non mai. In tutto il pianeta le spese e gli investimenti in questo settore tecnologico trainante sono in continuo aumento. Nel 2005 il mercato mondiale dell’ICT è cresciuto del 6,1%,  secondo i primi dati aggregati forniti nell’ambito del Rapporto Assinform. 

Di fronte a questo roseo scenario internazionale una nazione del primo mondo ha deciso che è possibile fare a meno dell’Information Technology. L’Italia, infatti, è uno dei pochi mercati mondiali in cui gli investimenti anche in questo settore sono in fase di ristagno. Con un misero incremento del 2,3% a livello globale ed un ancora più preoccupante incremento dello 0,9% nel solo settore dei servizi informatici il nostro paese è per l’ennesima volta in fondo alle classifiche tra le nazioni “avanzate”.

Ennio Lucarelli, Presidente di  Aitech-Assinform nel comunicare i primi dati dell’omonimo rapporto annuale non ha usato perifrasi: “Una stagnazione generalizzata della domanda d’innovazione nel Paese, che registra anche veri e propri crolli settoriali, è alla base della crisi di mercato che vive oggi l’Information & Communication Technology italiana,  con conseguenti difficoltà competitive per l’intera economia. E’ una situazione che desta profonda preoccupazione avvenendo in assoluta controtendenza con i nuovi trend della ripresa mondiale, che vedono l’innovazione tecnologica e le infrastrutture Ict al centro di ogni strategia di crescita economica”

Il divario nel trend di crescita tra grandi realtà e piccole-medio imprese, tipico del sistema economico italiano è messo in evidenza anche nel settore ICT. Se non fosse per le grandi imprese che a fine 2005 si erano avvalse di servizi informatici con un debole incremento dello 0,9%,  la domanda complessiva sarebbe in rosso a causa della tendenza negativa delle piccole imprese che ha subito un decremento pari al -1,4%.

“Questa situazione è il risultato della carenza cronica, di cui soffre il nostro Paese, di una  strategia di sostegno all’innovazione tecnologica agganciata alle politiche per lo sviluppo e la competitività – ha affermato il presidente di AITech-Assinform – carenza che ha penalizzato soprattutto i segmenti più deboli nel mercato globale e di più complesso intervento, come le piccole imprese che costituiscono la maggior parte del nostro sistema produttivo e la Pubblica Amministrazione, che deve essere modernizzata al suo interno e rinnovata attraverso lo sviluppo  di grandi progetti- paese. La governance italiana ha mancato al ruolo centrale, che svolge in altri paesi avanzati, di stimolo per lo sviluppo di un’offerta di servizi innovativi concorrenziale e competitiva,personalizzata alle esigenze nazionali”.