Azionariato ai dipendenti: Italia in ritardo - Democrazia economica e partecipazione - CSSPD - Centro Studi Sociali Pietro Desiderato


Azionariato ai dipendenti: Italia in ritardo

Il tema relativo alla partecipazione dei dipendenti all’azionariato delle aziende ha avuto una ulteriore accelerazione di interesse in Europa dall’inzio del 2006: diffrente è la situazione italiana.



La EFES (European Federation of Employee Share Ownership), organizzazione che si occupa a livello europeo della promozione dell’azionariato diffuso tra i dipendenti, raccoglie su tale tema, nell’ambito della propria Rassegna Stampa, gli articoli pubblicati in Europa.
L’incremento esponenziale del numero di articoli riguardanti l’azionariato diffuso dei dipendenti è il vero termometro dello svilupparsi di tale fenomeno.

La EFES nella sua recente Newsletter riferisce un totale di 1090 articoli nel solo mese di marzo 2006 ed una media mensile dall’inizio dell’anno di circa 1000 articoli al mese.

In un periodo di Bilanci Aziendali, in cui in molte Corporations europee si definiscono le quote di premio sugli utili da destinare alla partecipazione azionaria dei dipendenti il tema diventa ancora più rilevante.
L’Italia è ancora molto in ritardo su tale argomento, sia a causa della ridotta dimensione delle aziende, sia a causa della ancora prevalente presenza di “aziende famigliari” rispetto alle “public company” di origine anglosassone.


A conferma di tale indicatore, nella Newsletter EFES a fronte di 1090 articoli sull’azionariato ai dipendenti ben 265 sono di origine francese 43 tedeschi e solamente 22 articoli pubblicati in Italia.


Per maggiori informazioni:
http://www.efesonline.org/