Approvata a Strasburgo la Direttiva Bolkestein - Regole e organizzazione del mercato del lavoro - CSSPD - Centro Studi Sociali Pietro Desiderato


Approvata a Strasburgo la Direttiva Bolkestein

Dopo anni di discussione è stata approvata oggi dal Parlamento Europeo la Direttiva che regolerà in futuro la libera circolazione dei servizi in Europa. Gli Stati membri avranno 3 anni per l'adozione.



La normativa, nella sua versione iniziale, proponeva la liberalizzazione del mercato dei servizi tra i vari paesi europei facendo leva su una novità: il principio del paese di origine. In base a tale logica, si sarebbe introdotta la possibilità, per le imprese UE, di applicare la legislazione del lavoro e sindacale della nazione in cui hanno la propria sede, anziché quella del Paese in cui  operano.

Per rispondere ai diffusi timori posti dalla Società Civile, il Partito Popolare Europeo ed il Partito Socialista Europeo, i due principali partiti del Parlamento europeo, nel febbraio 2006 hanno raggiunto un accordo su un testo di compromesso che elimina del tutto il principio del paese di origine, ed inserisce numerose eccezioni e protezioni per evitare ogni possibile riduzione della tutela sociale.

La nuova direttiva si inserisce nel quadro della "Strategia di Lisbona", in favore della crescita e per la creazione di posti di lavoro. Permetterà all'Unione europea di recuperare in quelle aree che meglio possono avvantaggiarsi del potenziale del suo mercato interno. Più crescita, più lavoro e più scelta fra i servizi per i consumatori, questo in fin dei conti lo scopo.

Con la soluzione trovata, i fornitori avranno il diritto di offrire servizi in un altro Paese dell'Ue diverso da quello in cui sono installati. Allo stesso tempo, tuttavia, gli Stati membri potranno adoperare misure "non discriminatorie, proporzionali e necessarie" qualora si evidenziasse un problema di ordine pubblico, salute e ambiente.

Va chiarito,che i servizi di interesse generale quali  la pubblica istruzione, ad esempio, non sono interessati da questa direttiva, e neppure i servizi di interesse economico generale, come la fornitura di acqua e gas. Così varrà per le leggi attuali del lavoro vigenti nei differenti Paesi dell'Ue, che non subiranno alcuna modifica in seguito all'adozione di questa nuova direttiva.