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Rassegna Stampa Estera

Doppi Giochi

Pechino 2008. Le altre Olimpiadi.
Contro la censura. Per i diritti umani
di Roberto Reale
Edizioni Stella - Maggio 2008
pp. 176 - Euro 13,00
 
 
 
"Le Olimpiadi di Pechino saranno il fatto politico dell'anno insieme alle Presidenziali Usa".
A dirlo è stato lo Speciale dell'Economist dedicato alle previsioni sui principali appuntamenti del 2008 ma il giudizio è largamente condiviso nel mondo.
 
Nel 2001 per ottenere l'assegnazione dei giochi la Cina aveva promesso una pronunciata democratizzazione/liberalizzazione del sistema. Dove sono finite queste preannunciate buone intenzioni?
 
"Doppi Giochi" è un libro inchiesta su questo tema, un'indagine sulla dimensione extrasportiva dell'evento olimpico,su censura e diritti umani nella nazione più popolosa ed economicamente dinamica del pianeta. Racconta cosa è accaduto a contadini perseguitati, a cittadini picchiati a morte dai miliziani, a giornalisti condannati a dure pene detentive. Storie illuminanti e emblematiche di persone vittime innocenti di violenza e repressione.
 
Il libro offre una documentazione inedita per l'Italia: dalle sentenze dei tribunali cinesi,a uno studio del Financial Times sugli strumenti usati dal governo per controllare il Web, al rapporto di Reporter sans frontières sulla censura in Internet.
 
"Doppi Giochi" riserva una particolare attenzione alla Rete perché è sul terreno delle moderne tecnologie dell’informazione che si deciderà buona parte del futuro della Cina. Saranno un dirompente strumento di libertà? La posizione delle grandi multinazionali appare ambigua se non complice. Lo si vede dai comportamenti di Google, Microsoft, Murdoch e News Corp, Yahoo. A questo proposito il libro riporta con ricchezza di particolari i contenuti di un’appassionante audizione che nel novembre 2007 si è svolta davanti al Congresso americano. Un faccia a faccia con i dirigenti di Yahoo accusati di aver collaborato con le autorità di Pechino e favorito l'arresto di alcuni dissidenti. Le corporation, anche quelle con il look libertario e giovanile, vanno in Cina a fare affari e non pensano ad altro.
 
"Doppi Giochi" ci invita invece ad aprire gli occhi sulla realtà cinese, ad "approfittare" delle Olimpiadi per occuparci di un paese dove vive un quinto dell’umanità. Il libro segnala come dagli stessi dissidenti non venga la domanda di un boicottaggio dell’appuntamento sportivo quanto piuttosto la richiesta ai dirigenti del partito/stato di scarcerare i detenuti politici e di mantenere le promesse di liberalizzazione del sistema. Fra gli analisti più avvertiti si sostiene che la Cina di oggi, con le sue incredibili ingiustizie sociali (accentuate dal boom economico), metta insieme il "peggio di comunismo e capitalismo". Gli ottimisti dicono che ricchezza e tecnologie porteranno nel medio termine a una società più aperta e tollerante. Intanto però economia di mercato e autoritarismo comunista convivono e la Cina diventa una sorta “laboratorio negativo” per tutti quei soggetti e centri di potere mondiali che amano gli affari più della libertà. Per questo quello che accade a Pechino riguarda direttamente tutti noi. Per questo le Olimpiadi sono un’occasione imperdibile per l’Occidente per ragionare criticamente sulla democrazia al tempo della globalizzazione.

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