In questi ultimi anni noi italiani sentiamo parlare del resto del mondo in due soli modi.
Per un verso i paesi stranieri vengono
citati come modello positivo: il mondo che ci circonda, fuori e dentro
l'Europa, sembra fatto di nazioni in cui tutto funziona alla
perfezione, in cui i servizi sono efficienti ed economici, in cui lo
sviluppo è senza intoppi e in cui le prospettive per il futuro sono,
per lo più, rosee.
E così apprendiamo, indignati, che in
Spagna i treni sono efficienti, che in Francia i servizi alla famiglia
sono formidabili e che il resto della classe politica mondiale è ben
più all'altezza delle sfide di questo momento storico di quanto non sia
la nostra "casta".
D'altro canto, il mondo sviluppato, e
quello in via di sviluppo, è dipinto come un luogo di aggressiva
concorrenza, di paesi privi di regole e senza scrupoli le cui merci ci
stanno scorrettamente per invadere, mentre a noi non resta altro che
proteggerci nella speranza che questo momento di instabilità mondiale
finisca.
Come Federico Rampini , Carlo De
Benedetti e Cesare Daveri ci mostrano in questo libro, il "cielo sopra
l'Italia" è molto più mosso e variegato di quanto questi luoghi comuni
siano in grado di dirci.