60° della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - Integrazione e inclusione sociale - CSSPD - Centro Studi Sociali Pietro Desiderato


60° della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Secondo Reporter Sans Frontières, a sessant'anni dalla dichiarazione Universale dei Diritti Umani, i passi da compiere sulla via di una completa realizzazione del sogno dell'uguaglianza sono ancora molti.
 
 
 

In occasione del 60esimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, Reporters Sans Frontières offre un bilancio dell´operato del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, con sede a Ginevra, in un rapporto diffuso 48 ore prima della data commemorativa.
 
L'operato del Consiglio dei diritti umani è solo leggermente migliore di quello della defunta Commissione. Quest'ultima si era screditata totalmente nel corso degli anni, in particolare dopo aver preso la decisione di essere guidata da un rappresentante libico.
 
Oggi, il Consiglio è indebolito dalle stesse disfunzioni che caratterizzano tutte le altre istanze dell´Onu.
 
Alcuni Paesi controllati da governi repressivi sono stati eletti membri del Consiglio e, in virtù di questa posizione, hanno il mandato di far rispettare quei diritti fondamentali che violano loro stessi, giorno dopo giorno. Se questa situazione assurda non verrà modificata, sarà impossibile per le Nazioni Unite svolgere la loro missione.
 
In ogni caso, la strumentalizzazione dei diritti umani da parte degli Stati più repressivi potrà finire soltanto con una riforma del Consiglio di sicurezza ma anche di tutto il sistema onusiano che dovrebbe rompere con le vecchie logiche del passato. Senza questa riforma, gli sforzi del Consiglio dei diritti umani non potranno portare alcun frutto.
 
Reporters sans frontières fa un bilancio dello scontro tra ragione di Stato e riconoscimento delle vittime di violazioni e di violenze nel mondo.

 
Il rapporto (in francese) è alla pagina web:
http://www.rsf.org/IMG/pdf/rapport_fr-5.pdf