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Libertā di Stampa in Europa

Reporter sans Frontičres riporta la preoccupante situazione della libertā di Stampa in Bulgaria uno stato che da due anni appartiene a tutti gli effetti all'Unione Europea.




Bulgaria: la stampa tra rassegnazione e resistenza

06.02.09 - Reporters sans frontičres (RSF) ha appena pubblicato un rapporto sulla situazione della libertā di stampa nel Paese, dove il giornalismo investigativo e il pluralismo dell'informazione sono seriamente messi in pericolo da gruppi mafiosi e sottoposti a continue pressioni politiche ed economiche.

Due anni dopo il suo ingresso nell'Unione europea (gennaio 2007) la Bulgaria stenta a far fronte agli impegni presi riguardo la democratizzazione della societā. Se le iniziali speranze di dare maggiori libertā ai suoi cittadini non sono certo evaporate, le riforme promesse, compresa la libertā di stampa, tardano a prendere forma.

La stampa bulgara non č certo la sola in seno all'Unione europea a subire la violenza e l'influenza del crimine organizzato o di movimenti paramilitari. In Italia, ad esempio, una dozzina di giornalisti vivono sotto protezione. Stesso discorso in Danimarca o in Francia, In Spagna l'ETA mantiene la sua pressione sui giornalisti baschi che invocano il pluralismo dell'informazione.

Ma in Bulgaria, come attesta il rapporto di RSF, la situazione per la libertā di stampa e di espressione rimane estremamente difficile, tanto da portare alla definizione di "buco nero" per l'informazione all'interno dell'Unione europea. "Anche se molti giornalisti si sono ormai rassegnati nel Paese all'autocensura, altri esercitano una resistenza attiva alle pressioni.

L'assassinio, nell'aprile 2008, del giornalista Georgy Stoev, e la violenta aggressione subita nel settembre 2008 dal giornalista Ognyan Stefanov, ricordano a tutti i rischi che corrono coloro che non vogliono vedere la stampa relegata a semplice servizio di interessi particolari".