Information & Safety Freedom riporta la notizia dell'uccisione del giornalista e documentarista franco-spagnolo Christian Póveda rinvenuto con ferite da arma da fuoco all’interno del suo fuoristrada in una zona rurale del distretto di San Salvador.
04.09.09 - Il corpo senza vita del giornalista e documentarista franco-spagnolo Christian Póveda è stato rinvenuto con ferite da arma da fuoco all’interno del suo fuoristrada in una zona rurale del distretto di San Salvador.
In base alle prime informazioni fornite dalla polizia, Póveda sarebbe stato assassinato con quattro colpi alla testa e al torace esplosi da ignoti che avrebbero intercettato il suo veicolo nella zona di Tonacatepeque, a nord della capitale; secondo alcuni testimoni gli assassini si sarebbero dileguati senza lasciare tracce.
Póveda, 52 anni, era impegnato nelle riprese di un documentario a La Campanera, un’area controllata dalle ‘maras’ o ‘pandillas’, le bande criminali giovanili diffuse in tutto il Centroamerica.
Aveva raggiunto una certa notorietà, nel 2008, con un precedente documentario, ‘La Vida Loca’ in cui descriveva la realtà della ‘Mara 18’, una delle più temute insieme alla rivale ‘Mara Salvatrucha’, presentata come il frutto della disgregazione familiare nella società salvadoregna a diciassette anni dalla fine della guerra civile (1980-‘92). Nel documentario Poveda afferma che le «maras portano il terrore», ma, contemporaneamente sostiene che le gang sono le sole a a comprendere il malessere della vita nel Paese centroamericano. «Dobbiamo capire perché ragazzini di 12-13 anni entrano in una mara e danno la vita per essa», ha detto, qualche settimana prima di morire, il fotoreporter in un’intervista al quotidiano online 'El Faro'. Giunto in Salvador nel 1980 come corrispondente del ‘Time Magazine’, Pòveda aveva lavorato come fotoreporter di guerra in Medio Oriente, Africa e America Latina; dal 1990 aveva scelto di dedicarsi ai documentari.
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