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Freedom House: decresce nel mondo la libertà di stampa

Secondo l'annuale Rapporto di Freedom House, riportato da Information Safety and Freedom, nel mondo solo un abitante su sei vive in paesi in cui l'informazione è libera. L'Italia (parlty free) è al 72° posto, superata nel 2010 da Tonga, Ghana e Cile.



Freedom House: la libertà di stampa nel mondo decresce
Nel mondo solo un abitante su sei vive in paesi in cui l'informazione è libera.

Questo è quanto è emerso dall'ultimo studio condotto dalla Freedom House, "A Global Survey of Media Indipendence", il quale ha rivelato, tra l'altro, che nell'ultimo decennio la libertà di stampa nel mondo ha iniziato a decrescere, contrariamente a quanto è accaduto in seguito alla caduta del muro di Berlino. Freedom House è un ente di ricerca con sede a Washington D.C. che si pone l'obiettivo della promozione della democrazia liberale nel mondo.
L'organizzazione non-profit e indipendente, fondata dalla first lady Eleanor Roosvelt e da Wendell Willkie, che ne furono i primi co-presidenti, quest'anno celebra il trentesimo anniversario della pubblicazione del rapporto annuale sul livello di libertà democratiche in diversi paesi del mondo. Il rapporto del 2009 sulla libertà di stampa (Global Press Freedom 2009) rivelava che su 195 paesi del mondo analizzati solo in 70 vi era piena libertà di stampa, in 61 ve ne era in parte e nei restanti 64 non ce ne era affatto.

L'Italia nel 2009, occupando il 24° posto nella classifica europea e il 73° a pari merito con il Tonga in quella mondiale, era stata considerata, assieme alla Turchia, l'unico paese occidentale "partly free". La ricercatrice che condusse lo studio, Karin Karlekar, affermò che il problema principale dell'Italia, probabilmente, era legato ad "un'eccessiva concentrazione della proprietà dei media, insolitamente superiore agli standard europei".

In attesa di dati più precisi relativi al rapporto del 2010 sulla libertà di stampa, la Freedon House ha già annunciato che la situazione sembra essere peggiorata in America Latina (con particolare riferimento a Messico, Honduras, Nicaragua, Equador e Venezuela), in russia e in Medio Oriente. Per quanto riguarda l'Italia non ci sono significativi cambiamenti rispetto alla situazione dell'anno scorso. Ben peggiore è la situazione di paesi come Bielorussia, Birmania, Cina, Corea del Nord, Cuba, Eritrea, Guinea equatoriale, Iran e Libia, dove i media indipendenti non vengono messi in condizione di poter operare.

Il sito Information Safety and Freedom:
www.isfreedom.org
IL RAPPORTO di Freedom House:

http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=16