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Rassegna Stampa Estera
Nuove tecnologie
21/06/2005

Una timida ripresa per il mercato ICT italiano

Il Rapporto Assinform sull'Information e Communication Technology pubblicato nei giorni scorsi è oggi un benchmark per questo importante settore del terziario, che in molte nazioni è divenuto di fatto il fattore trainante dell’economia.


Il quadro disegnato per l’Italia non è dei migliori, benché si intraveda una leggera ripresa sostanzialmente generata dal segmento delle Telecomunicazioni in contrapposizione al ristagno segnato dal segmento legato all’Informatica.

Parlando di cifre, il mercato ICT in Italia cresce nel 2004 dell’1,4%, contro lo 0,1% dell’anno precedente, per un valore di circa 61 miliardi di euro.
Oggi le Telecomunicazioni pesano per circa il 68% dell’intero mercato ICT.

Se il quadro non è deludente, lo diviene confrontando sullo scenario internazionale i valori italiani, inferiori alla media europea  sia in termini di crescita che in termini di dimensione in relazione ai singoli prodotti interni lordi nazionali. Nazioni quali la Spagna con un mercato ICT più piccolo di quello italiano riportano valori di crescita intorno al 3% annuo.

Il motivo di questa limitata ripresa a fronte della forte ripresa mondiale, non va ricercato unicamente nelle politiche di riduzione dei costi adottate dalle aziende negli ultimi due anni.
La vera questione è di tipo strutturale, legata quindi alla dimensione medio piccola delle aziende italiane. Il modello italiano per anni orgoglio della nostra economia è oggi in crisi.

La crescita dimensionale delle aziende a livello mondiale, favorita anche dalle evoluzioni tecnologiche, in Italia non trova riscontro, con il conseguente ridotto investimento proprio in quelle tecnologie abilitanti che permettono notevoli economie di scala.
Infatti le grandi imprese italiane costituiscono solo il 6% circa del totale ma incidono per l’82% sulla spesa IT complessiva, lasciando le briciole al restante frammentatissimo tessuto industriale.

E’ ormai dimostrato da innumerevoli Studi e Ricerche il ruolo dell’ICT quale fattore che più di ogni altro determini la crescita della produttività e lo sviluppo di un Paese. 

"Stiamo accumulando ritardi non irrimediabili, ma preoccupanti. Abbiamo una spesa ICT pro-capite di 1.064 Euro, contro una media europea di 1.487 e una americana di 2.240. Sono evidenze che non possono essere ridotte a questioni di settore.- ha dichiarato il Presidente di Assinform, Pierfilippo Roggero. – I paesi che più investono in ICT, innovando processi e servizi, sono anche quelli più competitivi e in crescita. Da qui le tre proposte Assinform per stimolare e orientare all’innovazione di sistema, un nuovo ciclo di investimenti ICT”

Questa è la ricetta per ridare competitività al nostro Paese secondo Assinform:


·  sul fronte delle politiche per lo sviluppo, di guardare in modo nuovo ai progetti strategici per il made in Italy e per la competitività del sistema – turismo, logistica/trasporti, sanità, tessile, ecc. - stimolando l’utilizzo delle tecnologie ICT per innovare i processi aziendali e di filiera;

·  sul fronte della Pubblica Amministrazione, di ridare impulso all’ammodernamento dei processi e dei servizi attraverso l’ICT. Non solo dando continuità ai piani di e-government, ma anche incentivando il project financing, attraverso iniziative miste pubblico-privato per l’erogazione di nuovi servizi in rete ai cittadini, ai contribuenti e alle imprese.

·  sul fronte della politica industriale per il settore ICT, di stimolare la collaborazione tra aziende al fine di: promuovere attività di sviluppo su più ampia scala, realizzare soluzioni di punta ed esportabili, incoraggiando i gruppi esteri del settore, più radicati in Italia, a rimanere.”


Qualche nuvola rosa per il 2005

"Il mercato italiano dell’ICT ha mostrato qualche cenno di ripresa nei primi mesi del 2005, ma solo sul fronte delle telecomunicazioni. Nell’informatica i segnali sono ancora troppo timidi e resta una sostanziale incertezza, alimentata anche da una congiuntura difficile - ha commentato Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato di NetConsulting, L’auspicio è che il nuovo modello di fruizione dell’ICT che va emergendo, e che già vede il ruolo trainante dei servizi su banda larga, si combini al più presto con condizioni che favoriscano la ripresa degli investimenti."


P.G.

 


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