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Rassegna Stampa Estera
22/11/2005

Una TV Digitale Terrestre per il "sociale"


Un ricco panel di relatori si è confrontato a Torino in occasione del convegno sulla TV Digitale Terrestre.

Una intensa giornata di lavori per fare il punto su tale tecnologia,  aperta dall’Assessore all’Innovazione della Regione Piemonte Andrea Bairati ed organizzata dall’associazione Intermedia in collaborazione con la Regione Piemonte.


La conferenza ha cercato di fare il punto sul presente e soprattutto sul futuro della DTT mettendo a confronto operatori del settore, esperti e protagonisti del mondo accademico.

Il convegno ha voluto inquadrare qual è “l’utilità pratica” attuale e futura del digitale terrestre nella vita quotidiana di milioni di italiani. L’attenzione dei partecipanti e dei relatori si è concentrata quindi sugli aspetti tecnologici e di futuro sviluppo, nonché sulle opportunità di creare dei modelli di business e sull’usabilità ed accessiblità del mezzo; anche in confronto ad altri modelli televisivi che oggi stanno venendo alla ribalta come IPTV, DVB-H e satellite.

Uno degli aspetti centrali, da tutti sottolineato, è stata la possibilità di utilizzare il digitale terrestre per l’erogazione di servizi, soprattutto da parte delle Pubbliche Amministrazioni.

Un uso diffuso del digitale terrestre in questa prospettiva richiederà però una grande fruibilità, accessibilità e semplicità d’uso. Partendo da questa premessa, è opinione comune dei relatori (rappresentanti di Oracle, Rai, SanPaolo, Sun Microsystems, Telecom, Regione Piemonte e Politecnico di Torino) che la DTT permetterà di creare nuovi servizi e, in parallelo, di sviluppare nuovi modelli di business.

 

La domanda è: quando e quali servizi?

A questo quesito ha cercato di dare una risposta la tavola rotonda conclusiva del convegno, moderata dal giornalista Lele Dainesi con la partecipazione di Patrizia Bertini, esperta internazionale di accessibilità EIAO -CSSPD, Giuseppe Facchetti di Sun Microsystems, Ornella Fouillouze di Etnoteam, Cesare Massarenti, docente dell’Università Bicocca di Milano, e Carlo Tarantola di Oracle.
Una risposta non facile, che si è cercato di spiegare fornendo alcuni dati: il 99% della popolazione italiana possiede un apparecchio televisivo, ma solo in una casa su tre c’è un personal computer. In questo contesto la Tv digitale terrestre, grazie all’uso semplice e intuitivo del telecomando, potrebbe diventare un mezzo interattivo importante, anche per le persone con disabilità, purché ne conoscano le potenzialità e opportunità, che non sono, come una grande fetta dei potenziali utenti pensano, quelle di poter vedere una partita di calcio o votare per chi escludere da un reality show.

Sono disponibili gli atti del Convegno presso il sito:

www.intermedia.to.it

 


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