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Rassegna Stampa Estera
07/12/2012

Rapporto Censis 2012

Presentato a Roma dal Censis il 46° Rapporto sulla situazione sociale del Paese. Il ceto medio si impoverisce: negli ultimi 20 anni i redditi non hanno subito alcun incremento, mentre la ricchezza del ceto medio rispetto alla ricchezza totale del Paese e' diminuita dal 66,4% al 48,3%".
 
 

Giunto alla 46ª edizione, il Rapporto Censis prosegue l’analisi e l’interpretazione dei più significativi fenomeni socio-economici del Paese, individuando i reali processi di trasformazione della società italiana.
 
Tagli ai  consumi, uso dei risparmi, e famiglia come 'ciambella di  salvataggio' per fronteggiare la crisi: il 2012 e' stato per  l'Italia e gli italiani l'anno della "sopravvivenza".
 
E' la  fotografia scattata dal Censis nel consueto rapporto annuale  sulla situazione sociale del Paese. "La paura c'e' - rileva  il Censis - ma nel quotidiano gli italiani non si sono fatti  travolgere dall'ansia dello spread e conservano il morale e  le energie psico-fisiche per ripartire".
 
Nel corso  dell'anno, si legge nel Rapporto, l'85% delle famiglie ha  eliminato sprechi ed eccessi e il 73% va a caccia di offerte  e alimenti meno costosi. Ma non solo, c'e' chi ha dato fondo  a risparmi o gioielli: negli ultimi due anni 2,5 milioni circa di famiglie hanno venduto oro o altri oggetti preziosi  e oltre 300mila famiglie hanno ceduto mobili e/o opere d'arte. 
 
Anche il mattone resta un "bene" anticrisi: nelle  grandi citta' il 2,5% delle famiglie ha affittato alloggi non  utilizzati o ha trasformato la casa in un piccolo bed and  breakfast. La famiglia "e' vissuta come soggetto di  solidarieta'": il 29,6% delle famiglie ha realizzato un  trasferimento economico a favore di un proprio componente  con un esborso complessivo intorno ai 20 miliardi di euro.
 
 
Redditi al palo e patrimonio in caduta libera.  Il ceto medio si impoverisce: secondo il Censis,  e' un vero e proprio "smottamento".
 
Negli ultimi venti anni, si sottolinea nel Rapporto sulla  situazione sociale del Paese, la ricchezza netta della  famiglie e' aumentata del 65,4% grazie all'aumento del valore  degli immobili posseduti (+79,2%). I redditi, al contrario,  non hanno subito variazioni: negli anni '90 il reddito medio  pro-capite delle famiglie e' aumentato passando da circa  17.500 a 18.500 euro, si e' mantenuto stabile nella prima  meta' degli 2000, ma a partire dal 2007 e' sceso ai livelli  del '93 con una flessione in termini reali dello 0,6% tra il  1993 e il 2011.
 
Negli ultimi dieci anni, la ricchezza  finanziaria netta e' passata da 26mila a 15.600 euro a  famiglia, con una riduzione del 40,5%. La quota di famiglie  con una ricchezza netta superiore a 500mila euro "e'  praticamente raddoppiata, passando dal 6 al 12,5% mentre la  ricchezza del ceto medio, cioe' le famiglie con un  patrimonio, tra immobili e beni mobili, compreso tra 50mila e 500mila euro, e' diminuita dal 66,4% al 48,3%".
 
Secondo il  Censis, c'e' anche uno slittamento della ricchezza verso le  componenti piu' anziane della popolazione: se nel 1991 i  nuclei con capofamiglia di eta' inferiore a 35 anni  detenevano il 17,1% della ricchezza totale delle famiglie,  nel 2010 la loto quota e' scesa al 5,2%.
 
"Un ulteriore  elemento che determina la riduzione del reddito medio -  rileva il Censis - e' la quota rilevante di famiglie  immigrate, il 6,6% del totale, per il 45,1% con un reddito  inferiore a 15mila euro annui". 
 
Per maggiori informazioni:
www.censis.it

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