Passaggio del testimone da Cipro all’Irlanda per il semestre di turno di presidenza europea: tra le priorità in Agenda oltre al superamento della crisi del Debito, il riavvicinamento con la Turchia. La strada è in salita visti i pessimi rapporti tra Grecia e Turchia che hanno portato Atene ad erigere ai confini un muro anti-immigrati.
L'Irlanda prevede di rilanciare le trattative di adesione della Turchia all'Ue con l'apertura di almeno un nuovo capitolo negoziale durante il suo semestre di presidenza europea che inizia il prossimo primo gennaio, ha affermato in una intervista a Zaman online il ministro per gli affari europei di Dublino Lucinda Creighton.
''Saremo in buona posizione per lavorare con la Turchia all' apertura di almeno un nuovo capitolo negoziale durante la presidenza irlandese'' ha detto Creighton al quotidiano turco.
Le trattative di adesione di Ankara all'Ue avviate nel 2005 sono andate avanti finora a passo di lumaca. Solo 13 dei 35 capitoli negoziali sono stati aperti e ne e' stato chiuso uno, su scienza e ricerca. Il processo di adesione e' stato frenato dalle reticenze di diversi paesi, fra cui finora Francia e Germania, e dalla crisi di Cipro, l'isola mediterranea di cui la Turchia occupa dal 1974 la meta' nord. Ankara, che non riconosce il governo cipriota, ha inoltre congelato i contatti con il consiglio Ue durante il semestre di presidenza europea di Nicosia da luglio a dicembre di quest'anno. In un recente rapporto la Commissione europea ha criticato la situazione dei diritti umani nel paese della Mezzaluna, governato da 10 anni dal premier islamico nazionalista Recep Tayyip Erdogan.
La strada dell'Irlanda è in salita: la Grecia ha recentemente costruito un muro lungo 10 chilometri e mezzo al confine della Turchia. La barriera ha un’altezza di quattro metri ed è tessuta di filo spinato tagliente.
Per Atene è una “recinzione”, nonostante la crisi, sono stati spesi 3 milioni di euro per costruirla con l'intento di frenare il flusso di immigrati clandestini che, secondo il Governo, supera le centomila unità ogni anno. Il tutto accompagnato all'avanzata dei partiti estremisti come "Alba Dorata" che mirano alla cacciata degli immigrati dal suolo greco.
Contestualmente Ankara sta ripensando la sua posizione sull'adozione della Pena di Morte, tema che porterebbe automaticamente fuori discussione la sua entrata in Europa.
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