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Rassegna Stampa Estera
23/01/2013

ILO: nel 2012 per la crisi persi 4 milioni di posti di lavoro

Secondo l'International Labour Organization, sono i giovani a pagare il prezzo alto per la crisi economica a livello globale. Un’intera generazione “segnata” da una pericolosa combinazione di disoccupazione elevata, crescente inattività e lavoro precario.
 
 
 
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 22 gen - Dopo i lievi  segnali di miglioramento registrati nel 2011, nel 2012 la  ricaduta di molti paesi in recessione ha provocato un nuovo  peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro nel  mondo.
 
A cinque anni dallo scoppio della crisi, il bilancio  e' dunque ora di 28 milioni di posti di lavoro persi a  livello globale, di cui la meta' nelle economie avanzate  mentre il numero totale dei senza lavoro e' salito a 197  milioni di persone con altre 39 ormai uscite dal mercato del  lavoro e senza piu' speranza di trovare un impiego.
 
E' questo  il quadro tracciato dall'International Labour Organization
(Ilo) in uno speciale rapporto sui trend globali della  disoccupazione negli ultimi anni e su sfide e prospettive  per il prossimo biennio.
 
Se nel 2012 sono stati persi altri   4 milioni di posti di lavoro, di cui solo un quarto nelle  economie avanzate e il resto nei paesi emergenti - a  conferma di un graduale ma sempre piu' accentato effetto di  contagio - per il prossimo futuro le attese sono di un  ulteriore inasprimento della crisi occupazione. L'Ilo  pronostica la perdita di altri 5,1 milioni di impieghi nel  2013, a un totale di 202 milioni, e di altri 3 milioni nel  2014.
Ma guardando ancora piu' in la', nonostante il  progressivo ritorno a tassi positivi di crescita, l'Ilo  prevede che il numero dei senza lavoro arrivera' nell'arco di  5 anni a quota 210,6 milioni. La ragione di questo  ulteriormente peggioramento e', secondo l'Ilo, da attribuire  in buona misura alle misure di austerita' che hanno avuto  effetto pro ciclico, cioe' hanno aggravato la crisi in atto  con un impatto negativo sui consumi dei privati e gli  investimenti delle aziende. "Indebolito dal calo aggregato  della domanda - recita il rapporto Ilo - il mondo del lavoro  e' stato ulteriormente penalizzato dai programmi di austerita'  fiscale varati in molti paesi che spesso hanno comportato tagli diretti all'occupazione e agli stipendi, con un
impatto diretto sul mercato occupazionale.
 
Ben lungi dall'avere gli effetti anticiclici delle misure varate nel  2009 e 2010, le ultime politiche hanno spesso avuto effetti  pro ciclici contribuendo a determinare la ricaduta  dell'occupazione rilevata in questo rapporto". 
 
  "I giovani restano  particolarmente colpiti dalla crisi - scrivono gli  economisti dell'Ilo - e al momento ben 73,8 milioni di  giovani a livello globale sono senza occupazione e il  rallentamento nelle attivita' economiche ne spingera' un altro  mezzo milioni fra le fila dei disoccupati entro il 2014.
 
Il  tasso di disoccupazione giovanile, che nel 2012 e' gia' salito  al 12,6%, arrivera' al 12,9% entro il 2017". Rispetto al  passato, inoltre, i giovani si ritrovano a dover fare i  conti con un periodo prolungato di disoccupazione sin  dall'inizio del loro ingresso nel mercato del lavoro, una  cosa mai osservata durante i precedenti downturn ciclici.
"Al momento - spiega l'Ilo - circa il 35% di tutti i giovani  disoccupati nelle economie avanzate sono senza impiego da  almeno sei mesi contro il 28,5% del 2007. Di conseguenza un  numero crescente di giovani ha perso la speranza e ha  lasciato il mercato del lavoro".
 
 
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