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Rassegna Stampa Estera
13/12/2013

Semestre di Presidenza Europea 2014

Passaggio del testimone dalla Lituania alla Grecia per il semestre di turno di Presidenza Europea:  tra le priorità per l'intero anno 2014 sarà il consolidamento della ripresa. La Grecia e poi l'Italia nel secondo semestre 2014 potrebbero rappresentare il simbolo della ripresa per l'intero continente.
  
 


Semestre europeo 2014: consolidare la ripresa
Il messaggio principale dell'analisi annuale della crescita di quest'anno adottata oggi dalla Commissione è chiaro: la sfida più impegnativa cui è ora confrontata l'economia europea è trovare il modo di sostenere il processo di ripresa in corso. L'adozione dell'analisi annuale della crescita dà inizio al quarto semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche in un contesto in cui la crescita sta ripartendo e gli Stati membri stanno facendo progressi verso la correzione degli squilibri economici accumulatisi prima della crisi.

Questo è il motivo per cui nei prossimi dodici mesi la Commissione intende mantenere la sua strategia equilibrata per la crescita e l'occupazione e le sue cinque priorità principali:

  • portare avanti un risanamento di bilancio differenziato e favorevole alla crescita
  • ripristinare l'erogazione di prestiti all'economia
  • promuovere la crescita e la competitività, adesso e in futuro
  • lottare contro la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi
  • modernizzare la pubblica amministrazione.

Il Presidente Barroso ha dichiarato: "L'economia dell'UE è giunta a una svolta. Gli sforzi dell'UE cominciano a dare risultati e la crescita sta lentamente ripartendo. L'analisi annuale della crescita per il 2014 individua gli ambiti in cui devono essere intraprese riforme più ambiziose per costruire una ripresa duratura e che sia fonte di occupazione."


Analisi annuale della crescita: relazione sui progressi

Gli Stati membri hanno fatto progressi per ciascuna delle cinque priorità individuate dalla Commissione nel 2013. Per il 2014 vengono proposte le stesse priorità, anche se l'accento è posto su settori diversi per tener conto dell'evoluzione del contesto economico a livello di UE e internazionale.


Risanamento di bilancio
Sono stati compiuti notevoli progressi e il disavanzo di bilancio medio nell'UE è stato ridotto di circa metà rispetto alla punta di quasi il 7% del PIL raggiunta nel 2009. I livelli del debito rimangono tuttavia elevati e dovrebbero arrivare quasi al 90% del PIL nel 2014 per poi iniziare a scendere. Grazie alla tempestività degli interventi gli Stati membri possono rallentare il ritmo del risanamento e puntare maggiormente a migliorare la qualità della spesa pubblica e a modernizzare la pubblica amministrazione a tutti i livelli. I paesi con un maggior margine di bilancio dovrebbero stimolare gli investimenti e i consumi privati, mentre gli investimenti a lungo termine nell'istruzione, nella ricerca e innovazione, nell'energia e nella tutela dai cambiamenti climatici dovrebbero sfuggire ai tagli di bilancio. Il carico fiscale dovrebbe essere trasferito dal lavoro al consumo, ai beni immobili o all'inquinamento.

Ripristinare l'erogazione di crediti 
Il settore finanziario è stato in parte risanato e le tensioni sui mercati si sono notevolmente allentate dalla metà del 2012. Gli sforzi prodigati dall'UE per costruire un'Unione bancaria aumenteranno la capacità delle banche di gestire i rischi futuri. A breve termine, tuttavia, si deve fare di più per ridurre l'elevato debito privato (ad esempio, introducendo o migliorando i regimi di insolvenza per le imprese e le persone fisiche), preparare le banche ai nuovi requisiti patrimoniali e alle prove di stress e agevolare l'accesso delle imprese ai finanziamenti.

Crescita e competitività 
In seguito alla crisi è stato avviato in tutta Europa un processo di riequilibrio orientato verso una crescita maggiormente basata sulle esportazioni. I progressi sono tuttavia insufficienti in termini di apertura dei mercati dei prodotti e dei servizi alla concorrenza, specie per quanto riguarda il mercato dell'energia e le professioni regolamentate. Occorre inoltre modernizzare i sistemi di ricerca.

Disoccupazione e sviluppi sociali
Gli Stati membri hanno fatto progressi per quanto riguarda la modernizzazione del mercato del lavoro e col tempo questo dovrebbe permettere di integrare un maggior numero di persone nella popolazione attiva. Ora bisogna aumentare il sostegno attivo e la formazione per i disoccupati, –anche attraverso il miglioramento dei servizi pubblici per l'impiego e l'introduzione di garanzie per i giovani–, e modernizzare i sistemi di istruzione. Gli Stati membri dovrebbero inoltre monitorare le retribuzioni, per assicurare che siano atte a sostenere sia la competitività sia la domanda interna, e dovrebbero garantire che i sistemi di sicurezza sociale inglobino i soggetti più vulnerabili.

Pubblica amministrazione 
Diversi Stati membri stanno cercando di migliorare l'efficienza del settore pubblico nazionale, anche attraverso una maggiore cooperazione fra i vari livelli di governo. L'obiettivo prioritario dovrebbe essere la promozione dei servizi pubblici online e la riduzione delle formalità burocratiche.
L'analisi annuale della crescita contiene anche raccomandazioni su come approfondire il semestre europeo. Occorre rafforzare la titolarità nazionale delle raccomandazioni specifiche per paese formulate a livello di UE; a tal fine gli Stati membri dovrebbero coinvolgere maggiormente nel processo i parlamenti nazionali, le parti sociali e i cittadini per garantire che le riforme fondamentali siano capite e accettate. Gli Stati membri della zona euro dovrebbero dedicare più tempo al coordinamento delle grandi riforme, specialmente quelle dei mercati del lavoro e dei prodotti, prima che siano adottate a livello nazionale. Gli Stati membri devono inoltre attuare meglio le raccomandazioni specifiche per paese che ricevono ogni anno a primavera. La Commissione fornirà un contributo su tali questioni per il Consiglio europeo di dicembre. 

 
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