Centro Studi Sociali
Pietro Desiderato

Presentazione
Pietro Desiderato
Finalità
Statuto
Comitato Scientifico
Contatti

Eventi e iniziative
Corporate Social Responsability
Integrazione e diversabilità
Mercato del lavoro
Nuove tecnologie
Politica economica
Relazioni industriali
Risorse umane
Salute e sicurezza sul lavoro
Sistema creditizio e assicurativo
Sistema fiscale
Sistema previdenziale
Sistema sanitario
Volontariato e nonprofit
Welfare
Rassegna Stampa Estera
20/12/2013

Firmato a Bruxelles l'accordo sull'Unione Bancaria

E' stato siglato dopo lunghe trattative l'accordo sull'Unione Bancaria Europea. Nonostante la soddisfazione complessiva dei paesi firmatari, giunge immediato il downgrade di Standard & Poor's  sul debito dell'Unione Europea che perde per la prima volta la tripla A.

 
 

A dodici anni dalla prima circolazione dell'Euro nasce l'Unione Bancaria Europea

Primo gennaio 2002: l'Euro entra in circolazione in 12 Paesi europei.
I primi ad aderire alla moneta unica sono stati Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo e Spagna, la Grecia entra nel 2001.

 
Dicembre 2013 : l'Unione Bancaria

L'Europa è nel suo complesso soddisfatta della nuova tappa raggiunta dall'Unione bancaria con l'accordo sul fallimento controllato delle banche. 

E' soddisfatto è anche Mario Draghi presidente della Banca Centrale Europea .
Ma il Parlamento europeo, chiamato ora a negoziare con il Consiglio Ue per raggiungere un'intesa finale, è molto critico e annuncia battaglia.
La sua non è certo una voce isolata: nei corridoi delle cancellerie e delle istituzioni europee molti si lamentano dello scarso livello di solidarietà dimostrato ancora una volta dalla Germania, e della macchinosità del meccanismo pensato invece per agire velocemente in caso di crisi.

L'accordo "è un grande passo avanti per l'Unione Bancaria, ora l'importante è che il negoziato con il Parlamento europeo cominci subito", ha detto il presidente della Bce Draghi, entrando al vertice Ue dove parlerà con i leader ripetendo l'appello a fare in fretta. Draghi ha chiesto che tutta l'Unione bancaria venga completata prima dello scioglimento dell'Europarlamento, cioè aprile prossimo, e quindi il tempo per negoziare un meccanismo così complesso è pochissimo.

In molti riconoscono che chi ha ottenuto di più dal negoziato sulla risoluzione delle banche, è come al solito la Germania: ha ottenuto che il fondo ESM continuerà a fare il suo lavoro di aiuto agli Stati e non interverrà per le banche, ha eliminato dai giochi la Commissione, ha creato un sistema di "paracadute finanziario" dove saranno comunque gli Stati di appartenenza delle banche a intervenire se serve, e non un meccanismo comune. 
Berlino si è quindi assicurata che i contribuenti tedeschi non pagheranno per salvare le banche dei Paesi del Sud, unica preoccupazione della cancelliera Angela Merkel, cavalcata anche durante la sua campagna elettorale e ripresa ora per quella delle elezioni europee in cui teme l'ascesa dei partiti euroscettici.


L'Unione perde la Tripla A

A conferma di queste incertezze giunge repentino il declassamento del Rating sul Debito dell'Unione Europea da parte dell'Agenzia Standard & Poor's che giudica indebolita la coesione finanziaria dei paesi appartenenti all'area Euro.

L'Unione europea era sotto la minaccia di un declassamento del rating dal gennaio 2012, quando l'agenzia aveva rivisto a negativo l'outloook. Da allora, diversi grandi Paesi dell'Ue hanno visto il loro rating abbassato e dopo la perdita della tripla A da parte dei paesi restano solo sei paesi dell'Unione a beneficiare del punteggio massimo.

Per maggiori informazioni:

 

Versione per stampa
CERCA NEL SITO
© 2004 Centro Studi Sociali Pietro Desiderato
Powered by Time&Mind