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Rassegna Stampa Estera
31/03/2014

Europa a rischio deflazione

Secondo i più recenti dati Eurostat, nel mese di marzo l'inflazione nell'Area Euro, si attesta allo 0,5% annuo con il concreto rischio di deflazione nei prossimi mesi. Il dato spagnolo è quello più preoccupante ma anche l'Italia con l'ultimo dato ISTAT pari allo 0,4% desta preoccupazioni.
 
 
 
L'inflazione nell'area Euro ha rallentato  allo 0,5% a marzo rispetto allo 0,7% di febbraio.
E' quanto emerge dalle  stime preliminari diffuse da Eurostat.
Gli incrementi dei prezzi piu'  consistenti si sono registrati nei comparti dei servizi (+1,1% tendenziale)  e degli alimentari, alcool e tabacchi (+1,0%). Forte cal nel comparto
energia con prezzi in calo del 2,1% dal 2,3% di febbraio.
 
INFLAZIONE IN ITALIA
 
Per quanto riguarda il mercato Nazionale nel mese di marzo 2014,  secondo le stime preliminari ISTAT  l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e dello 0,4% nei confronti di marzo 2013, in decelerazione rispetto a febbraio (+0,5%).

Il rallentamento dell'inflazione è imputabile alla flessione su base annua dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati e degli Alimentari non lavorati e all'ulteriore attenuazione delle dinamiche inflazionistiche rilevate per quasi tutte le rimanenti tipologie di beni e servizi.

L'"inflazione di fondo", al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, scende allo 0,9%, dall'1,0% di febbraio; al netto dei soli beni energetici, rallenta di due decimi di punto percentuale, portandosi allo 0,8% (da +1,0% del mese precedente).

Il lieve rialzo mensile dell'indice generale è da ascrivere principalmente agli aumenti - su cui incidono anche fattori stagionali - dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,6%) e di quelli Ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,3%); contribuisce, inoltre, l'incremento congiunturale dei prezzi dei Servizi relativi all'abitazione (+0,3%).

L'inflazione acquisita per il 2014 sale allo 0,2%, dallo 0,1% di febbraio.

Rispetto a marzo 2013, i prezzi dei beni diminuiscono dello 0,4% (era -0,1% nel mese precedente) e il tasso di crescita dei prezzi dei servizi scende all'1,0%, dall'1,2% di febbraio. Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di un decimo di punto percentuale rispetto a febbraio 2014.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,3% su base mensile e crescono dello 0,7% su base annua (in attenuazione dal +1,0% di febbraio).

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,2% rispetto al mese precedente e crescono dello 0,4% nei confronti di marzo 2013 (era +0,6% a febbraio).

Secondo le stime preliminari, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 2,1% su base mensile e dello 0,3% su base annua, in rallentamento rispetto a febbraio (+0,4%). Il rialzo congiunturale è in larga parte dovuto alla fine dei saldi invernali dell'abbigliamento e calzature, di cui l'indice NIC non tiene conto.
 
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