Terminata al Lingotto Fiere di Torino la seconda edizione di Smau: nei due giorni dell'evento, all’interno delle oltre 100 novità esposte e negli oltre 60 workshop si è puntata l’attenzione su Smart City, Internet delle Cose, Social Innovation, Big Data ed Expo 2015.
Si è chiusa a Torino Smau 2014, che in questi giorni ha riunito startup, imprese, comuni e città della Regione per condividere insieme esperienze e modelli di sviluppo del territorio che vedono protagoniste l’innovazione, la ricerca e sviluppo e le tecnologie digitali.
Sono 3.720 gli imprenditori che hanno varcato le porte del padiglione Oval durante i due giorni assistendo agli oltre 60 workshop gratuiti e scoprendo le innovazioni presentate dalle 25 startup e dai centri di ricerca riuniti nell’area Innovation4Business Expo, realizzata in collaborazione con la Regione Piemonte e dai fornitori di tecnologie digitali.
L’evento è stata inoltre l’occasione per consegnare 14 riconoscimenti nell’ambito dei quattro premi in programma ai campioni d’innovazione della Regione - startup, comuni, enti pubblici ed imprese - e per accendere il dibattito su tecnologie come l’internet delle cose e i big data, al centro dei numerosi appuntamenti in programma.
La finale ha puntato i riflettori sul tema delle smart communities con l’evento di lancio del Cluster Nazionale Tecnologie per le Comunità Intelligenti, una rete nazionale, guidata da Fondazione Torino Wireless, in rappresentanza della Regione Piemonte, che coinvolge nove regioni con oltre 90 partner tra imprese, centri di ricerca e amministrazioni locali che collaborano sul tema delle città Intelligenti. L’obiettivo è sviluppare sinergie e progetti di innovazione, sostenere la competitività del Paese nell’agenda dell’innovazione europea e condividere buone pratiche per risolvere le sfide sociali che caratterizzano le aree urbane e metropolitane, come, ad esempio mobilità, sicurezza e monitoraggio del territorio, energia e ambiente, salute e benessere, cultura e turismo, istruzione e formazione e molto altro.
L’evento è stato aperto da Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di Smau, il quale ha dichiarato: “Smau, con il suo nuovo circuito di appuntamenti su tutto il territorio, rappresenta la casa dell’innovazione per oltre 80.000 piccole e medie imprese e startup ogni anno. L’interazione di queste con il Cluster Nazionale Tecnologie per le Smart Communities è un aspetto vitale per uno sviluppo inclusivo e completo dei paternariati pubblici-privati ed è al tempo stesso una formidabile opportunità per collegare il mondo della ricerca al sistema delle piccole e medie imprese, superando i confini geografici degli storici distretti tecnologici regionali a favore di modelli nazionali e specializzati.“ Successivamente si è passati allo speed pitching delle startup in cui le startup che hanno sviluppate progetti in chiave smart city si sono presentate al pubblico in sala.
Al termine dello speed pitching si è passati alla presentazione del nuovo cluster tecnologico nazionale, i cui obiettivi sono stati spiegati da Rodolfo Zich, Presidente del Cluster Smart Communities e di Fondazione Torino Wireless il quale ha spiegato che “i cluster ereditano dai Distretti Tecnologici la capacità di progettazione e la metodologia di coordinamento di reti di imprese, università e centri di ricerca, andando ad agire sulla dimensione internazionale che il distretto non sempre era in grado di raggiungere. Il cluster inoltre è in grado di stimolare nuovo know how e sviluppare nuovo capitale, il network capital che sempre più caratterizza i modelli di crescita territoriale. Questo significa che è necessario coinvolgere tutti gli attori dello sviluppo: governi territoriali, grandi e piccole imprese, università, enti di ricerca “
A commento dell’iniziativa Roberto Moriondo, direttore all’innovazione e ricerca della Regione Piemonte ha dichiarato: “Il Cluster Tecnologie per le Smart Communities, insieme agli altri Cluster nazionali, sono step fondamentali per dare impulso al nuovo modello di politica industriale, un modello che vede l'interconnessione fra industria, ricerca, università come inopportunità che, se colta correttamente può portare le regioni a scalare la dimensione territoriale per concorrere a creare un ecosistema dell'innovazione.”