La piccola repubblica baltica con 3 milioni e 500 mila abitanti è dal primo gennaio 2015, il diciannovesimo stato ad entrare nella zona Euro. Per il Governatore della BCE Mario Draghi "ha dato una efficace lezione a tutti gli altri Paesi".
Si tratta dell'ultimo Paese baltico, dopo Estonia e Lettonia a compiere questa scelta. "L'entrata nell'Euro - spiega il banchiere centrale di Vilnius, Vitas Vasiliauskas - e' uno strumento per approfondire la nostra integrazione europea: più vicini siamo all'Occidente, più lontani siamo dall'Est"
L'ingresso nell'euro era stato chiesto nel 2007, ma la domanda venne rifiutata a causa dell'eccessivo tasso d'inflazione che non riusciva a scendere sotto il parametro necessario dell'1,7%. Da quell'anno a oggi è sceso dello0,4%, tornando in linea con l'Eurozona.
Il miglioramento delle condizioni econimiche della Lituania sono state sorprendenti:
il Pil è cresciuto del 3,4% nel 2013, del 2,7% nell'anno corrente, e si prevede un +3,1% nel 2015.
Il debito pubblico è fermo al 39%, molto al di sotto della media europea, considerando che il trattato di Maastricht prevede un tetto massimo del 60% del Pil, e che la Germania è oggi al 77%, la Francia al 92,2%, per non parlare dei record ben al di sopra del 100% di Grecia e Italia.
Il parametro per il deficit di bilancio è di 3%, la Lituania ha un disavanzo di 2,8% come l'Italia. Benché la disoccupazione non sia un parametro necessario per accedere all'Unione Europea, rimane comunque un valore fondamentale per comprendere lo stato di salute di un paese; la Lituania con il suo 9,9% si posiziona dopo la Germania, ma prima di Francia, Italia e Spagna. La Lituania quindi entrerà nell'euro come esempio, nonostante le sue dimensioni, per tutti gli altri stati dell'Unione Europea.