Passaggio del testimone dalla Lettonia al Lussemburgo per il semestre di turno di Presidenza Europea: tra le priorità saranno la crisi greca, la questione immigrazione e l'accelerazione dell'Unione Bancaria e Fiscale.
Il Lussemburgo, che dal primo luglio assumerà la presidenza semestrale di turno, è pronto ad accelerare il percorso per l'accordo sul meccanismo di ripartizione dei 40mila migranti, che sarà sul tavolo dell'informale interni in programma il 9 e 10 luglio per poi essere formalmente approvato dai rappresentanti permanenti (Coreper) in una delle due riunioni successive (il 16 o il 22 luglio).
Semestre europeo 2015 il tema della Grecia.
La sfida più impegnativa cui è ora confrontata l'economia europea è trovare una soluzione alla crisi greca che si protrae ormai da sette anni.
Nonostante in queste ultime settimane si siano avvicinate le posizioni fra la Grecia e le istituzioni internazionali, il rischio di una Grexit non sembra allontanarsi: non a caso il governo di Atene ha approntato un piano per garantire l'approvvigionamento di carburanti e combustibili in caso di emergenza, che per tre mesi prevede l'utilizzo immediato di scorte appositamente immagazzinate per le emergenze.
UNIONE ECONOMICA.
Per allineare le economie, nell’immediato si creerà un sistema di autorità per la competitività nella zona euro, e si applicherà fino in fondo la procedura per gli squilibri macroeconomici, sanzioni comprese, finora ignorate.
Scatteranno non appena si individuerà uno squilibrio. Ci sarà poi una maggiore concentrazione su occupazione e performance sociale, e un più ampio coordinamento delle politiche economiche nell’ambito di un Semestre europeo rinnovato e semplificato.
Nella fase 2, il processo di convergenza dovrebbe diventare più vincolante, fissando un insieme comune di standard di alto livello da inserire nella legislazione europea.
UNIONE FINANZIARIA.
Si completerà l’Unione bancaria, dando vita sia al meccanismo di finanziamento ponte per il Fondo salva-banche che al suo ‘backstop’, cioè il finanziamento di ultima analisi che interviene quando finiscono i fondi comuni.
Prima c’erano gli Stati, ora deve intervenire qualcos’altro.
Sempre nell’ottica della messa in comune di risorse, si pensa anche ad un sistema comune di garanzia dei depositi e alla ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo Esm, da sempre un tabù.
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