Centro Studi Sociali
Pietro Desiderato

Presentazione
Pietro Desiderato
Finalità
Statuto
Comitato Scientifico
Contatti

Eventi e iniziative
Corporate Social Responsability
Integrazione e diversabilità
Mercato del lavoro
Nuove tecnologie
Politica economica
Relazioni industriali
Risorse umane
Salute e sicurezza sul lavoro
Sistema creditizio e assicurativo
Sistema fiscale
Sistema previdenziale
Sistema sanitario
Volontariato e nonprofit
Welfare
Rassegna Stampa Estera
Sistema creditizio e assicurativo
23/04/2025

FABI: effetto calo dei tassi d'interesse BCE

Secondo uno studio della Federazione Autonoma Bancari Italiani, l’impatto sui mutui e sui nuovi prestiti, per la riduzione dei tassi da parte della BCE nei mesi scorsi, è stato rilevante.  Quanto costa comprare a rate con il costo del denaro al 2,25%.



LE ANALISI DELLA FABI

Il nuovo taglio del costo del denaro deciso oggi dalla Bce, dal 2,50% al 2,25%, favorirà la riduzione dei tassi di interesse praticati sui mutui dalle banche alle famiglie. Ne conseguirà un impatto significativo sulle rate dei mutui, con risparmi che variano sulla base dell’importo finanziato e alla durata del prestito. Il tasso fisso medio potrebbe arrivare, a breve, attorno al 2,55%, decisamente più contenuto rispetto al 4% praticato fino a circa un anno fa. 

L’effetto dell’abbassamento dei tassi sulle rate mensili è progressivamente maggiore all’aumentare della durata del mutuo: se su un prestito decennale il risparmio varia tra 37 e 182 euro, secondo l’importo finanziato, su un mutuo di 30 anni l’impatto è decisamente più forte, arrivando a oltre 200 euro mensili. 

Più nel dettaglio, su un mutuo da 100.000 euro a 20 anni, la rata si ridurrà di 76 euro al mese, mentre per lo stesso importo a 30 anni il risparmio sarà di 81 euro. 
Per un finanziamento di 250.000 euro a 30 anni, la riduzione mensile arriva a 203 euro, pari a oltre 2.400 euro annui.

L’effetto sarà più marcato sui mutui di lunga durata, dove il peso degli interessi è maggiore. La riduzione dei tassi rappresenterà, inoltre, una leva per favorire la crescita dei mutui concessi dalle banche alle famiglie: con il costo del denaro più basso, potrebbe dunque proseguire la risalita dei prestiti per la casa. 

La ripresa è iniziata nella seconda parte del 2024: da maggio a febbraio di quest’anno, i prestiti per la casa sono aumentati di 6,5 miliardi di euro, in crescita dell’1,6% dai 420,8 miliardi di maggio ai 427,3 miliardi di febbraio. Ma la sforbiciata ai tassi non sarà positiva per il solo mercato immobiliare. Vantaggi ci sono – e saranno progressivamente più consistenti – anche per il credito al consumo. 

Comprare a rate e fare shopping, dunque, sarà più conveniente rispetto agli scorsi anni. La media dei tassi d’interesse per il credito al consumo potrebbe attestarsi, a stretto giro, attorno al 7,65%. Vuol dire che per una lavatrice da 700 euro, acquistata con un finanziamento di 5 anni, la rata mensile sarà di 14 euro; uno smartphone da 850 euro, invece, verrà finanziato in 2 anni con una rata di 40 euro al mese; per un televisore da 1.200 euro, finanziato in 3 anni la rata mensile sarà di 39 euro; un viaggio da 5.000 euro, finanziato in 3 anni, comporterà una rata mensile di 161 euro; mentre per un automobile da 20.000 euro, acquistata con un finanziamento di 6 anni, la rata è di 357 euro al mese.

Ma le erogazioni, per ora, sono in calo: c’è una sforbiciata del 5,4% ai prestiti personali (quelli erogati senza una specifica finalità), passati da 120,5 miliardi a 113,9 miliardi, in discesa di 6,5 miliardi; saldo negativo anche sul fronte del credito al consumo (con cui si acquistano a rate vari beni e servizi), sceso di 1,7 miliardi (-1,4%), da 123 a 121,2 miliardi, in calo dalla seconda parte del 2024. 

Per maggiori informazioni:

STUDIO FABI - EFFETTO DELLA RIDUZIONE TASSI BCE APRILE 2025

Versione per stampa
CERCA NEL SITO
© 2004 Centro Studi Sociali Pietro Desiderato
Powered by Time&Mind