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Sistema creditizio e assicurativo
20/11/2025

FABI: cresce la quota di BOT e BTP detenuta dalle famiglie

Secondo uno studio della Federazione Autonoma Bancari Italiani cresce la quantità di debito pubblico del nostro Paese detenuta dai piccoli risparmiatori: ad agosto 2025 detenevano 442,4 miliardi di euro di debito pubblico italiano, pari al 14,4% del totale - quasi il doppio rispetto al minimo del 7,9% registrato nel 2021.



LE ANALISI DELLA FABI

AUMENTANO NEGLI ULTIMI 2 ANNI BOT E BTP IN MANO ALLE FAMIGLIE

Le famiglie e le imprese tornano protagoniste nell’acquisto di Bot e Btp. Ad agosto 2025 detenevano 442,4 miliardi di euro di debito pubblico italiano, pari al 14,4% del totale di 3.081 miliardi (3.080,9 a settembre), quasi il doppio rispetto al minimo del 7,9% registrato nel 2021. 

È l’effetto combinato dei rendimenti elevati, del successo dei Btp dedicati al retail e di una crescente preferenza per strumenti considerati sicuri. Il Btp valore, in particolare, è stato collocato, nelle varie emissioni dal 2023, per un ammontare pari a 93 miliardi. 

A crescere con forza è anche la presenza degli investitori esteri, che salgono a 1.039,9 miliardi, il 33,8% del totale (record negli ultimi sei anni), in rialzo rispetto al 26,8% del 2022 e ai massimi dell’ultimo decennio. 

La domanda internazionale torna quindi a essere uno dei pilastri principali del mercato del debito sovrano italiano. In controtendenza, la Banca d’Italia, che opera per l’Eurosistema, riduce l’esposizione dai 721 miliardi del 2022 ai 592,1 miliardi del 2025, con la quota che scende dal 26,1% al 19,2%, per effetto della fine degli acquisti netti Bce. 

Leggermente in calo anche fondi e assicurazioni, oggi al 12,5% (386,3 miliardi), contro il 15,8% del 2019. Nel complesso, il debito pubblico italiano cresce da 2.415,6 miliardi del 2019 a 3.080,9 miliardi nel 2025. Le banche italiane continuano ad avere “in pancia” oltre 620 miliardi di Bot e Btp, un valore sostanzialmente stabile negli ultimi anni. 

Nel 2024 e nel 2025 la dinamica si è ridimensionata, in termini assoluti, al livello più basso del periodo osservato: 601,4 miliardi pari al 21,7% del totale. 

Il peso del settore creditizio sul totale del debito pubblico è sceso in modo netto: dal 26% del periodo prepandemico al 20% del 2025. Una quota in calo, dovuta non a un disimpegno delle banche, ma alla crescita del debito complessivo e al maggiore ruolo di esteri oltre che di famiglie e imprese. Complessivamente, dal 2019 a oggi il debito pubblico del Paese è cresciuto di 665 miliardi, pari a un incremento del 27,5%.
 

Per maggiori informazioni:

STUDIO FABI - BOT E BTP IN MANO ALLE FAMIGLIE

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