Centro Studi Sociali
Pietro Desiderato

Presentazione
Pietro Desiderato
Finalità
Statuto
Comitato Scientifico
Contatti

Eventi e iniziative
Corporate Social Responsability
Integrazione e diversabilità
Mercato del lavoro
Nuove tecnologie
Politica economica
Relazioni industriali
Risorse umane
Salute e sicurezza sul lavoro
Sistema creditizio e assicurativo
Sistema fiscale
Sistema previdenziale
Sistema sanitario
Volontariato e nonprofit
Welfare
Rassegna Stampa Estera
21/06/2006

L'Italia è ferma perchè non innnova

L'annuale e prestigioso Rapporto Assinform rilasciato il 20 giugno nel corso di un evento che ha avuto luogo in contemporanea a Roma e Milano, presenta una situazione ancora peggiore di quanto anticipato nel mese di marzo:

"L'Italia non si sviluppa, la sua economia non cresce perché non innova e, in particolare, non investe in Information Technology.  Oggi la domanda mondiale dell'Ict cresce a ritmi più sostenuti dell'economia mondiale e il suo motore è proprio l'It. Si evidenzia ormai una stretta relazione fra investimenti in It e crescita del Pil. In Italia la crescita dell'It è molto modesta e abbiamo un Pil quasi fermo. Siamo agli ultimi posti mondiali per investimenti fissi, con un'area euro che nel 2005 ha visto salire gli investimenti del 2,1%, mentre i nostri sono precipitati a -0,6%. Investire in innovazione tecnologica non è un optional, ma costituisce ormai una condizione strutturale per lo sviluppo"

La fotografia è stata delineata dal presidente di Aitech-Assinform Ennio Lucarelli.

I dati parlano chiaro: nel 2005 la già elevata crescita del Pil mondiale (4,3%), una delle più alte negli ultimi vent'anni, è stata superata di quasi due punti percentuali da quella del mercato dell'Ict (informatica + telecomunicazioni) cresciuto del 6,1%.
Disaggregando il dato si vede che, mentre il tasso di crescita delle telecomunicazioni ha subito una lieve flessione dello 0,4% rispetto all'anno precedente, l'accelerazione del settore è dovuta all'espansione dell'It passata dal 4,4% al 5,4%, che negli Usa diventa il 5%, in Europa il 3,5% e in Cina addirittura il 20%.

Nello stesso periodo in Italia, mentre le telecomunicazioni hanno mostrato una dinamica non lontana dai trend internazionali pari a + 3%, l'Information Technology ha registrato un incremento dello 0,9%. Per il 2006, il dato congiunturale relativo al primo trimestre conferma lo 0,9% di crescita (in ripresa rispetto allo 0,5% registrato nello stesso periodo dell'anno precedente) che, su base annua, si stima raggiungerà il + 1,2%.

"Siamo a livelli ancora molto modesti - ha commentato Lucarelli - ma che vanno valutati alla luce delle performance di segno negativo registrate dal settore degli ultimi anni, che ha subito i pesanti contraccolpi della crisi economica generale. Oggi possiamo dire che è in atto un'inversione tendenza, se pur timida, e ciò rappresenta una novità positiva che non va assolutamente sprecata nè da parte del Governo, né da parte delle imprese".

Il rapporto Assinform indica nei servizi professionali dell'IT e nel software applicativo la potenziale via italiana all'informatica. Si tratta di offrire soluzioni avanzate a problemi nuovi posti dai grandi sistemi di comando, controllo e logistica da applicare alla protezione civile, dalla gestione dei grandi eventi, delle emergenze, della mobilità, della sicurezza, così come ai sistemi per migliorare l'efficienza dello Stato, dall'interoperabilità delle grandi banche dati alla privacy e ai servizi ai cittadini, la tutela ambientale, il risparmio energetico. Nel 2005 queste opportunità hanno rappresentato i due terzi della domanda nazionale e valori equivalenti della domanda internazionale dei paesi più evoluti. "Servizi e software applicativo - ha precisato Lucarelli - sono prodotti tecnologici che incorporano più di altri conoscenza, creatività ed esperienza, quelle qualità, cioè, che la stessa comunità internazionale ci riconosce come patrimonio di livello straordinario. Essi possono diventare il nostro trampolino di lancio per l'estero".

Oggi gli investimenti delle imprese italiane in It ammontano a 15.500 milioni di euro, con un trend di crescita che vede in testa le telecomunicazioni e lo spazio (+3%), seguono il settore della distribuzione e il terziario (+2% medio), le banche e assicurazioni (quasi +0,6%). Un discorso a parte merita l'industria manifatturiera, le cui difficoltà competitive si rispecchiano nel calo dell'1,7% della spesa It nel 2005. "Offrire soluzioni ad hoc per aiutare le imprese italiane a competere e internazionalizzarsi - ha concluso il presidente di Aitech-Assinform - dovrà costituire uno degli stimoli fondamentali per la rinascita dell'informatica italiana".


Versione per stampa
CERCA NEL SITO
© 2004 Centro Studi Sociali Pietro Desiderato
Powered by Time&Mind