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Rassegna Stampa Estera
30/10/2006

Grande successo di Terra Madre a Torino

La cerimonia di chiusura di Terra Madre si è svolta all’Oval di Torino decretando il successo dell'evento. Sono intervenuti il vicepresidente del Consiglio, il presidente della Camera dei Deputati , il presidente di Slow Food Internazionale, il sindaco di Torino e la Presidente della Regione Piemonte.

Facendo un bilancio rispetto alle precedenti edizioni del Salone del Gusto e di Terra Madre, Carlo Petrini ha ricordato che molte cose sono cambiate. Al Salone inizialmente il 75% degli espositori era composto da commercianti, il 25% da produttori: oggi queste percentuali sono invertite. Quando Slow Food ha iniziato a premere maggiormente sulle questioni etiche e politiche del cibo, qualcuno pensava che il pubblico si sarebbe allontanato dal Salone, cosa che invece è stata smentita dall’alta affluenza di questi giorni.

Terra Madre ha voluto riproporre la centralità del cibo come elemento primario della vita, l’importanza delle radici contadine in contrasto con una gastronomia quasi folcloristica, sempre più lontana da questi temi. Petrini ha poi spronato i delegati a continuare anche nei propri Paesi la ricerca di alleanze e di confronto con i cuochi e gli uomini di scienza: «Ricordatevi che siete produttori di cultura, la difesa del pianeta è nelle vostre mani e solo voi potete rafforzare le economie locali. La rete delle comunità di Terra Madre non è strutturata e gerarchica come una società. Guai a chi pensasse di trasformarla in un’associazione o un partito, la sua forza è nella sua libertà, nella sua anarchia, nel far prevalere l’intelligenza affettiva su quella razionale. Qui si impara a praticare l’impossibile: quando si è svolta la riunione dei delegati del Medio Oriente, all’inizio erano tutti molto ingessati, ma poi hanno capito di far parte di un’unica grande famiglia. I gesti, più delle parole, hanno un ruolo simbolico, sacro. Auguriamoci – ha chiosato Petrini – che l’edizione 2008 di Terra Madre possa restituirci la dignità e il valore del gesto».

A dar voce all’India e alle donne, Vandana Shiva, fisica e economista, da sempre in prima linea nelle lotte per il riconoscimento dei diritti dei contadini asiatici. È stata lei a presentare con orgoglio alla platea il “manifesto sui semi”, definito «primo documento ufficiale della Repubblica dei contadini di Terra Madre.

Vandana Shiva da anni si batte contro le multinazionali che brevettano sementi "a termine" rendendone sempre più difficile l'utilizzo da parte dei piccoli agricoltori del Terzo Mondo.
"Nel mio Paese ogni anno ci sono 120 000 suicidi di contadini indebitati con la Monsanto e altre holding agricole. Nessuno se ne cura, perché il profitto è diventato più importante della stessa vita umana! In agricoltura manca la libertà di distribuire gratuitamente le sementi. Si ha paura dei piccoli e decentrati produttori, che vengono annientati con assurdi brevetti e licenze. Terra Madre è lo strumento per evadere dalle prigioni del cibo, esaltando la biodiversità e rispettando tutte le culture; qui inizia la rivoluzione agricola, senza ibridi, rispettando la natura e il lavoro".

Nel finale grande emozione e tutti in piedi per le ultime battute di Carlo Petrini, che ha chiamato sul palco, ringraziando, il segretario della Fondazione Terra Madre Paolo Di Croce e i rappresentanti delle 1500 famiglie ospitanti e degli 800 volontari. «Ora, cari delegati, siete entrati nella rete di Terra Madre: starà a voi coltivare i contatti di questi giorni. Purtroppo non vi diamo né soldi, né prestigio, ma tanta autostima. Se l’avrete sarete voi a muovere il mondo. Arrivederci al 2008!».


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