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Rassegna Stampa Estera
23/10/2007

V Forum Banche Locali

Il Forum Banche Locali, convegno di riferimento in Italia dedicato all’analisi delle strategie e degli sviluppi del sistema finanziario legato al territorio,  è giunto quest’anno alla quinta edizione.

Il 18 Ottobre scorso, l’evento organizzato Business International ha richiamato a Milano da tutta Italia oltre 100 partecipanti: famosi economisti, Direttori Generali di banche locali e Top Manager di aziende leader del settore tecnologico e finanziario hanno delineato le linee guida che le banche locali dovranno seguire per competere con i grandi istituti finanziari.

Tra le priorità evidenziate i relatori hanno citato la necessità di mantenere un’autonomia gestionale, la capacità di sviluppare iniziative mirate al territorio ed il ricorso ad accordi con realtà di pari dimensione.

Il V Forum Banche locali nasce in un contesto che vede i grandi gruppi bancari consolidare le loro quote di mercato.

Gli istituti di credito di piccole e medie dimensioni italiani, che detengono ancora il 42,8% del mercato e che dal punto di vista economico vivono ormai da anni una crescita duratura, vogliono reagire a questa tendenza e ai cambiamenti indotti dalle nuove normative e dall’ingresso di nuovi competitor, mettendo in atto strategie per gestire, soddisfare e fidelizzare i nuovi clienti, cogliendo così le opportunità che si presentano loro.

“Non esiste un modello organizzativo prevalente per rimanere competitivi, ma si può sicuramente far leva su alcuni cardini, difendendo la propria indipendenza, cercando di differenziarsi, aumentando il posizionamento su segmenti di mercato già acquisiti e allargandosi su altri, stabilendo accordi tra entità della stessa dimensione e utilizzando nuovi canali distributivi, come Internet e Intranet”, ha dichiarato Umberto Pellegrino, Responsabile Area Amministrazione Finanza e Controllo, Banche & Assicurazioni, Business International, che ha avuto 5 anni fa l’idea di creare e organizzare il Primo Forum Banche Locali e che da allora ne segue annualmente l’organizzazione. “Le fusioni possono rappresentare una via da intraprendere, ma bisogna stare attenti a non rientrare nella sfera dei grandi gruppi, con il rischio di diventare un mero canale distributivo e perdere la clientela”.

L’importanza della relazione con il territorio, elemento in grado di fare la differenza nel rapporto con il Cliente, è stata evidenziata da Anna Omarini, Docente di Economia dei Mercati e degli Intermediari Finanziari, Università L. Bocconi. Per la Omarini fondamentale è capire cosa realmente vuole il mercato, definire in base a quest’analisi delle strategie di segmentazione e successivamente misurarne i ritorni effettivi.

Presupposto imprescindibile dell’implementazione di questo processo è l’utilizzo della tecnologia.

Giuseppe G. Santorsola, Professore Ordinario degli Intermediari Finanziari, Università Parthenope - Napoli, ha ribadito l’importanza per le banche locali di salvaguardare le caratteristiche di localismo e di assumere coscienza del proprio ruolo. Anche secondo Santorsola è necessario stabilire delle joint venture, sia tra BCC che con grandi gruppi. Ma secondo l’Economista in questo secondo caso al posto dei gruppi italiani, dai quali si rischia di essere ingoiati, è preferibile puntare sui grandi istituti stranieri, in grado di fornire i propri servizi in cambio dell’acquisizione di una migliore capacità distributiva.


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