L'ottima performance del settore informatico negli ultimi sei mesi, traina la seppur timida ripresa dell'economia italiana, a dispetto di caro petrolio e crisi dei subprime.
Si riapre brillantemente un mercato, quello informatico, che è rimasto in stagnazione come del resto tutta l'economia italiana da anni a questa parte. Ed è probabile che si torni a parlare nei prossimi mesi di skill shortage come nel migliore periodo della New Economy.
L'economia italiana si riprende e in testa alla crescita, come si conviene per un paese civilizzato nel nostro periodo storico, c'è il settore IT.
Parlano così i primi dati che arrivano dal Rapporto semestrale Assinform presentato lo scorso 8 novembre a Roma.
Si tratta, in termini assoluti, di un fatturato totale di 9.921 milioni di euro per il settore IT, e se ci si aggiunge anche quello TLC si va a 31.971 milioni, un +0,8% rispetto allo scorso semestre, nonostante il settore TLC abbia fatto registrato un calo del tasso di crescita dovuto in massima parte al calo dei costi per utente. Il settore IT invece fa registrare tassi di crescita che ispirano il buonumore, un +1,7% rispetto a giugno (contro l'1,1% del primo semestre e lo 0,4% di quello ancora precedente).
Da notare soprattutto il fatto che le cifre e gli aumenti in questione sono stati raggiunti senza che ci siano stati particolari incentivi economici da parte dello stato o offerte particolari o infine momenti tecnologicamente rilevanti.
In particolare la spesa per il software è stata di 4 miliardi di euro, una crescita del 3,4% al 2006 (anno in cui era stata del 2,6%) mentre quella per l'hardware è stata di 7,5 miliardi, in crescita del 2,1%. Infine i servizi IT sono cresciuti dell'1,5%, per un totale di 9,9 miliardi, e a fare molto la differenza (il 22,6% del mercato complessivo) sono state le banche online con i loro pesanti investimenti infrastrutturali (4,8 miliardi di euro) e le industrie (21% del mercato) con 4,4 miliardi.
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