La crescita del Pil in Italia si attesterà a fine anno all’1,8% per rallentare ancora all’1,3% nel 2008 e nel 2009. Lo prevede l’Ocse nel suo ultimo Outlook economico in cui rivede al ribasso le precedenti stime di maggio, pari a una crescita del 2 e dell’1,7% per il 2007 e il 2008.
“Il Pil dell’Italia” spiega l’Ocse nel rapporto presentato oggi a Parigi, “ha rallentato nella prima metà del 2007 per via della frenata dell’export che, dopo un rimbalzo nel terzo trimestre scenderà nel quarto”. Secondo gli esperti di Parigi, “la crescita nel 2008-2009 sarà vicina al suo potenziale ma al di sotto dell’1,5%”. Le misure di spesa adottate dal governo potrebbero dare un certo supporto all’attività tra la fine del 2007 e il 2008, anche se parallelamente i consumi potrebbero essere deteriorati dall’apprezzamento dei prodotti alimentari ed energetici, dice il rapporto.
Meglio “sarebbe stato utilizzare la totalità delle maggiori entrate per ridurre il debito pubblico e, può darsi, per abbassare il tasso d’imposta nel 2008" sostiene l’organizzazione internazionale, che ha evidenziato come il governo italiano, invece, “ha previsto nuove spese e alcune riduzioni di imposte nella finanziaria per il 2007, il che l’ha condotto a rivedere la sua stima di rapporto deficit/pil al 2,4% del pil”.
Per quanto riguarda l’occupazione l’Ocse prevede che questa salirà ancora, dello 0,9-0,7% nel biennio 2008-2009, a un ritmo però inferiore agli anni precedenti portando comunque il tasso di disoccupazione a calare ancora al 5,8%.
In rialzo invece l’inflazione che dal 2% di quest’anno si porterà, su base del tasso arnonizzato, al 2,4% nel nel 2008 per ritornare sotto il 2% all’1,9% nel 2009.
L’Ocse non prevede comunque effetti negativi sullo scenario di crescita italiana provenienti dalle turbolenze internazionali. “È difficile osservare” si legge nel rapporto “alcun effetto diretto sull’economia in questa fase “.