Grazie agli sforzi profusi da anni da parte della delegazione italiana, e' stata oggi approvata presso le Nazioni Unite in New York la moratoria universale nei confronti delle condanne alla Pena Capitale.
L'Assemblea Generale dell'Onu ha infatti votato, oggi, a favore di una moratoria contro la pena di morte nel mondo. L'Assemblea ha approvato la risoluzione per la moratoria contro la pena di morte nel mondo con 104 voti a favore, 54 contro e 29 astenuti.
La moratoria è stata approvata alle 11,45 ora di New York, le 17,45 in Italia, dopo le dichiarazioni di voto contrarie di Antigua e Barbuda, Barbados, Singapore e Nigeria e quella favorevole del rappresentante del Messico. Il 15 novembre scorso, la Terza commissione dell'Assemblea generale aveva approvato la moratoria con 99 voti a favore, 52 contrari e 33 astenuti.
L'approvazione della risoluzione per la moratora contro la pena di morte dà l'opportunità di aprire un dibattito "anche in vista dell'abolizione". Lo ha detto il ministro degli Esteri Massimo D'Alema pochi istanti dopo il sì dell'Onu. L'approvazione con 104 sì della risoluzione per una moratoria universale della pena di morte è "un grande risultato" che va oltre quelle che erano le speranze alla vigilia del voto, ha detto D'Alema, che nell'aula dell'Assemblea generale dell'Onu ha assistito prima alle dichiarazioni di voto, poi al voto stesso.
"C'è motivo di essere ottimisti", aveva affermato alla vigilia il titolare della Farnesina; "l'assemblea dovrebbe sostanzialmente approvare con numeri significativi una risoluzione di portata storica".
Il 15 novembre, forte di 99 voti, il documento era stato approvato dopo due giorni di dibattito che ha visto schierato contro la proposta un fronte composito. Al suo interno hanno trovato spazio gli Stati Uniti, accanto ad avversari storici come Iran, Sudan e Cina.
Nelle ultime ore quattro Paesi - Guinea Bissau, Repubblica Democratica del Congo, Kiribati e Palau - avevano sciolto la riserva e deciso di votare a favore. Di loro, solo il rappresentante di Palau era presente il giorno della votazione in commissione, il 15 novembre, e aveva scelto di astenersi.