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Rassegna Stampa Estera
18/04/2008

La Turchia censura Google

La grande apertura all'informazione fornita dal Web 2.0 di cui GOOGLE rappresenta una delle evidenze più significative, continua ad avere ripercussioni in tutto il mondo non totalmente libero.
 
 
 

In questa news tratta da Information Safety & Freedom si evidenzia come lo stato candidato ad essere membro della Comunità Europea debba fare ancora molti passi prima di potersi allineare ai principali paesi europei.

Dalla Newsletter di  IS Freedom del 17 aprile 2008:

14.04.2008 - Nuova censura sul web in Turchia. A pochi giorni dalla "liberazione" del portale Youtube dal bando a cui l'aveva sottoposto la magistratura turca, un altro sito viene oscurato: si tratta della sezione "gruppi" del noto portale di ricerca Google, che dal Paese della Mezzaluna non è più possibile consultare. E se si va sul sito groups.google.com, si nota la scritta "L'accesso a questo sito è stato sospeso in ottemperanza alla decisione 2008/15 presa dalla seconda Corte di Istanza del tribunale di Silivri. Stando al quotidiano Hurriyet, la decisione risale alla metà del marzo scorso e non sono date le motivazioni. Google Groups è un servizio gratuito messo a disposizione di chi vuole condividere notizie ed e-mail, oppure fondare gruppi di discussione ai quali possono partecipare chi vi si iscrive. Il mese scorso il sito per la condivisione di file audio/video Youtube era stato oscurato per la seconda volta in pochi mesi dalla magistratura turca perché conteneva video che offendevano Ataturk. (Fonte: Rai News 24)

Turchia: arrestati 13 giornalisti curdi nel sud-est
17.04.2008 - Tredici giornalisti curdi sono stati arrestati dalle autorità turche, senza che sia stata ancora definita alcuna accusa precisa nei loro confronti. Secondo quanto riferito da un corrispondente nel Kurdistan iracheno per l'agenzia indipendente Dicle, "nel quadro di una campagna che ha coinvolto diverse città turche", la polizia ha fermato otto giornalisti della Dicle e cinque del quotidiano curdo Azadi Velat. Probabilmente a motivo degli arresti ci sono incontri e contatti con membri del Pkk, e l'aver dato copertura giornalistica alle celebrazioni in occasione della festa tradizionale del Newroz, nella città di Diyarbakir, a maggioranza curda. (Fonte: Peace Reporter)

 


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