Dal primo luglio la Francia assume per i prossimi sei mesi, la Presidenza di turno dell'Unione Europea: i problemi da affrontare per Sarkozy rendono il compito estremamente arduo sin dai primi giorni di mandato.
La Francia, assume la Presidenza di turno dell’ Unione Europea, in un momento reso particolarmente delicato dal risultato del referendum in Irlanda, l'unico paese obbligato dalla costituzione a sottoporre al giudizio dell'elettorato il Trattato europeo per poterlo ratificare.
Come se non bastasse ora ci si mette anche il rifiuto del presidente polacco, Lech Kaczynski, alla firma definitiva della Carta. Inutile aggiungere sul piatto già altri scottanti problemi che si trascinano da alcuni anni come il petrolio alle stelle, il crollo del potere d'acquisto, il SuperEuro.
Sicuramente il semestre francese non inizia sotto i migliori auspici, nonostante i sontuosi festeggiamenti parigini che hanno visto una Torre Eiffel completamente illuminata di blu e oro,
i colori della Ue, per festeggiare l'avvio della presidenza.
Trovare una via di uscita dalla crisi causata dal no irlandese al Trattato di Lisbona, spingere per maggiori accordi commerciali con i paesi del Mediterraneo, approvare leggi piu' severe per contrastare l'immigrazione clandestina, ribadire l'impegno dell'Europa sul clima e sul contenimento dell'emissione dei gas serra. Per il presidente Nicolas Sarkozy, la leadership europea rappresenta un'occasione per recuperare un po' di popolarita' in Francia, dove le sue quotazioni sono decisamente in ribasso.
Parigi, preme per un nuovo patto sull'immigrazione europea che metta al bando definitivamente qualsiasi sanatoria ''in bianco'' per i clandestini, per un rafforzamento dei controlli ai confini e per l'introduzione di nuove regole, piu' severe, per coloro che chiedono asilo.
Sarkozy chiedera' inoltre la sospensione delle tasse di vendita sul petrolio per porre un freno al rialzo dei prezzi dei carburanti, una mossa soprattutto dimostrativa verso l'opinione pubblica, che potrebbe cosi' toccare con mano la capacita' dell'Unione europea di assumere decisioni in grado di migliorare la vita dei singoli cittadini.
Parlando in tv in una lunga intervista concessa per l'occasione, Sarkozy ha sottolineato che ''ci sono stati degli errori nel modo di costruire l'Europa, un modo che dobbiamo cambiare profondamente''. Il presidente francese ha sottolineato che il progetto europeo e' diventato un motivo di preoccupazione per i cittadini ''che si chiedono, alla fine, se sono protetti meglio dalle autoirta' nazionali piuttosto che da quelle europee''.
Il presidente francese ha anche polemizzato con la Banca Centrale europea, che sembra orientata ad un nuovo rialzo dei tassi di interesse, invitando l'Istituto a ''prendere in considerazione anche i problemi della crescita'' e ''non solo quelli del contenimento dell'inflazione''.