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Rassegna Stampa Estera
15/07/2008

Rapporto sul Mercato del Lavoro 2007

Lo Studio, rilasciato dal Consiglio Nazionale per l'Economia ed il Lavoro rileva per il 2007 una riduzione della disoccupazione in Italia. Meno favorevoli le previsioni per il 2008 con ristagno dell'occupazione e frenata della crescita economica.
 
 
 

“L'evoluzione del Mercato del Lavoro nel 2008 presenta segnali di evidente rallentamento”. Così ha dichiarato il Presidente del CNEL, Antonio Marzano, nel suo intervento in occasione della presentazione del Rapporto sul Mercato del Lavoro 2007 del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro.
 
A condizionare l'andamento dell'occupazione, secondo Marzano, c'e' anche l''evidente decelerazione dell'economia italiana, risultato dell'evoluzione della domanda interna: consumi ed investimenti appaiono in una situazione di stagnazione e anche le esportazioni sono in una fase di arretramento.
 
Lo scorso anno, secondo il CNEL, si e' ridotta la disoccupazione, sono aumentati i contratti a tempo indeterminato, sono diminuiti quelli a tempo determinato ed e' cresciuto il ricorso delle imprese agli straordinari.

Alla base dell'abbattimento del tasso di disoccupazione - un dato oramai strutturale - c'e', secondo il CNEL, la combinazione tra la contrazione della popolazione in eta' lavorativa e una domanda di lavoro definita 'vivace'.
 
La crescita si concentra soprattutto al Nord, in settori come l'edilizia e i servizi. Si espande, 'anche se di poco', l'offerta di lavoro, a causa dell'immigrazione, mentre non aumenta il tasso di attivita', anche a causa della minore incidenza delle generazioni piu' giovani.
 
Al calo del tasso di disoccupazione, da cui resta escluso il Sud, non corrisponde un miglioramento delle aspettative delle famiglie: 'i risultati in termini di sviluppo del paese restano modesti', e 'la stagnazione della produttivita' totale dei fattori frena la crescita': segno di un sistema economico che ha 'difficolta' ad espandersi e a difendere la propria posizione competitiva' in un contesto globalizzato che penalizza soprattutto le piccole imprese. non a caso, si legge nel rapporto, aumenta 'il contributo delle imprese medio-grandi alla crescita dell'occupazione'.
 
Tra le novita' c'e' il sempre piu' ampio uso degli straordinari, uno strumento diffuso tra gli operai e impiegati maschi del nord. La crescita dei posti di lavoro 'e' piu' concentrata nella componente femminile ed e' caratterizzata da un'elevata incidenza del part-time'. Una tendenza che, per il CNEL, va sostenuta anche con servizi a sostegno delle madri che lavorano.

Si conferma il dato che vede gli immigrati svolgere lavori meno qualificati pur essendo sovente in possesso di titolo di studio piu' elevati rispetto a quanto richiesto (il 52,9% ha un diploma o una laurea). Quanto ai contratti a termine, in un anno, un quarto dei lavoratori passa al tempo indeterminato e il 4% all'occupazione autonoma, mentre oltre la meta' mantiene lo stesso tipo di contratto. questo accade nonostante 'la stragrande maggioranza' sogni un contratto a tempo indeterminato. da segnalare anche la riduzione dell'occupazione nel settore pubblico.
 
Per il futuro, 'con il PIL che crescera' solo di qualche decimo di punto percentuale nel 2008' e' prevedibile quindi 'un ristagno dell'occupazione'.
 
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