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Rassegna Stampa Estera
03/10/2008

L'Italia dell'eccellenza

56 imprese e 44 enti, istituzioni e associazioni, hanno ricevuto l'attestato d'eccellenza dall'Eurispes in occasione della presentazione del  3° Rapporto sull’Eccellenza che si è tenuta il 2 ottobre a Roma alla Biblioteca Nazionale Centrale.

 
Di seguito le principali  conclusioni tratte dal Rapporto Eurispes.
 
Alcuni dati di sistema. Nell’ultimo decennio il sistema produttivo italiano è apparso in affanno, appesantito dal tardivo adattamento ai due fondamentali mutamenti di scenario: la globalizzazione e l’innovazione tecnologica.  Il grado di adeguamento ai nuovi paradigmi tecnologici è risultato, nel complesso, insufficientemente sincronizzato con le omologhe esperienze internazionali. E non è da escludere che esso sia una delle cause del rallentamento della crescita economica nel nostro Paese che si manifesta con incrementi del Pil tra i più bassi di tutti gli altri dell’area euro sebbene siano da due anni in ripresa. Il carattere strutturale che connota la debolezza del sistema produttivo italiano ha essenzialmente due cause: la dimensione e la specializzazione.

La struttura dimensionale italiana è fortemente frammentata e sbilanciata verso la piccola dimensione. L’impresa italiana piccola e media, anche quando è dinamica e flessibile, non cresce nella misura utile a sostenere nuovi asset per l’internazionalizzazione. Ne risentono la proiezione verso l’estero e la capacità di ricerca-innovazione del sistema produttivo.
Nonostante tutto, la comunità delle imprese industriali italiane continua ad espandersi.
Tra aprile e giugno 2008 si è infatti registrato un bilancio, nel complesso, positivo: il saldo delle imprese che resistono sul mercato è pari a 36.869. Tuttavia, il tasso percentuale di crescita non supera lo 0,61%, facendo registrare il valore più basso dal 2003 ad oggi.

Il panorama delle imprese del Bel Paese risulta composto, nel secondo trimestre del 2008, da 6.101.110 iniziative imprenditoriali. La ripartizione del dato per area geografica di appartenenza evidenzia che il numero maggiore di imprese è collocato nel Nord della nostra Penisola (2.818.443). In particolare, 1.607.289 imprese sono situate nel Nord-Ovest e 1.211.154 nel Nord-Est. Non deludono i risultati raggiunti dal Mezzogiorno che complessivamente evidenziano le 2.013.384 imprese presenti sul mercato, mentre un numero meno consistente di attività imprenditoriali è stato rilevato nelle regioni del Centro (1.269.283).

I dati mostrano inoltre che la Lombardia è stata la regione che ha registrato il valore più alto relativamente al numero totale di imprese presenti sul suo territorio (956.380), seguita, a lunga distanza, dal Lazio e dalla Campania, rispettivamente con 581.232 e 546.328 imprese nate nel periodo considerato.
Gli ultimi posti della graduatoria sono occupati da Basilicata (62.420) e Molise (35.999). Chiude la classifica la Valle d’Aosta con 14.593 imprese sorte tra aprile e giugno del 2008.

La distribuzione delle imprese italiane per comparto, per il 2° trimestre 2008, mostra come quasi un quarto di esse (22,68% del totale) si concentri nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio, dei beni personali per la casa con quasi 1.383.000 imprese attive.

La principale sfida che l’industria italiana deve affrontare, nel più generale contesto del suo rafforzamento nell’economia globale, è il riposizionamento competitivo verso settori e produzioni a maggior valore aggiunto e, in particolare, a più elevato contenuto tecnologico. Ma ciò richiede strutture organizzative e manageriali difficilmente compatibili con la frammentazione del nostro tessuto produttivo.

Tra l’altro accanto al problema della piccola impresa che non cresce abbastanza, si pone quello, ben più grave, della grande impresa che scompare. La nostra industria (inclusi i servizi aperti alle transazioni internazionali quali il turismo e il suo indotto) deve e può riposizionarsi nei segmenti e settori produttivi di maggiore qualità, in modo da garantirsi – rispetto alle produzioni dei paesi emergenti – differenziali di prezzo corrispondenti ai differenziali retributivi, oppure questi ultimi dovranno prima o poi adeguarsi alla riduzione dei prezzi salvo la delocalizzazione delle produzioni o la chiusura delle imprese.
Se questo è il problema, non servono politiche di sostegno della domanda, che sarebbero del resto incompatibili con il riequilibrio del disavanzo pubblico e ora anche dei conti con l’estero, ma un’azione di grande respiro volta a favorire il riposizionamento competitivo dell’industria e dei servizi esposti alla concorrenza internazionale.

Ben rappresentato, inoltre, il settore dell’editoria e dell’informazione (7%) e quello delle imprese che operano nel campo della tecnologia e della ricerca (7%); nel primo caso l’Eurispes ha individuato le migliori imprese eccellenti in Italia che offrono servizi di comunicazione, di informazione ma anche di marketing, mentre nel secondo caso sono state scelte aziende che si occupano ad esempio di ricerca industriale e di biotecnologia. Non sono mancati in questi 3 anni di monitoraggio le banche e le società che svolgono attività finanziaria, rappresentate nei Rapporti di ricerca complessivamente nel 4,7% dei casi. Con la stessa percentuale  (4,7%) sono state individuate anche realtà eccellenti nel campo dell’architettura, della domotica o delle costruzioni edili.
Da rilevare, infine, la presenza di aziende operanti nel settore energetico (3,3%), nautico (2,8%), dei trasporti/distribuzione (2,8%) e del commercio (2,3%).

Le Aziende vincitrici:  Analizzando la distribuzione geografica delle aziende segnalate all’interno dei tre rapporti “Nostra Eccellenza”, è possibile rilevare che l’area geografica in cui si concentrano le migliori esperienze aziendali è il Centro Italia, con un totale di 72 imprese. Nel Sud sono state individuate complessivamente 59 “aziende eccellenti”, mentre leggermente più bassa è la quantità di quelle che operano nell’area Nord-Est (38). Seguono le regioni del Nord Ovest e delle Isole che ospitano rispettivamente 24 e 21 realtà degne di nota in campo industriale .

Le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni vincitrici:    Anche nel caso delle Istituzioni, il primato spetta al Centro Italia con 56 casi di successo istituzionale. Come comprensibile questo dato si spiega con l’alto numero di Istituzioni presenti nella Capitale. Di gran lunga inferiore è il numero delle Istituzioni individuate nelle regioni del Mezzogiorno (13), del Nord-Est (8) e del Nord-Ovest dell’Italia (5). In ultimo, le Isole con  4 Istituzioni ritenute eccellenti da Eurispes. Un dato interessante al primo posto le ACLI-Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani. 

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