Secondo il XVIII Rapporto Caritas sull'Immigrazione in Italia, il
contributo degli immigrati all'economia italiana cresce con un ritmo
costante rappresentando oggi il 9% del Prodotto Interno Lordo nazionale.
Asca 30 ott 2008- Con un tasso di attivita' media del 73,2% (dell'88%
per i soli maschi), ben 12 punti in piu' rispetto agli italiani, la
crescita dell'occupazione in Italia (nell'ordine di 234.000 nuovi
lavoratori nel 2007) si deve per i due terzi ai lavoratori immigrati
che, nello stesso anno, hanno assicurato un gettito fiscale di 3
miliardi e 749 milioni di euro, dei quali 3,1 miliardi per i soli
versamenti Irpef e le restanti somme per diverse altre voci
(addizionale Irpef regionale, Ici, Imposte catastali e ipotecarie), tra
le quali le piu' consistenti sono quelle per imposta di registro (137,5
milioni) e imposta sostitutiva del reddito d'impresa (254,5 milioni di
euro). E' quanto emerge dal XVIII Rapporto sull'Immigrazione
Caritas/Migrantes 2008, presentato a Roma il 30 ottobre.
Questi numeri, si legge nel rapporto, non destano sorpresa, tenuto
anche conto che secondo Unioncamere gli immigrati concorrono per il 9%
al Prodotto Interno Lordo.
Gli immigrati assicurano anche un contributo economico rilevante ai
paesi di origine tramite le rimesse, che nel 2007 a livello mondiale
sono ammontate a 337 miliardi di dollari, mentre in Italia hanno
raggiunto i 6 miliardi di euro, un quinto in piu' rispetto al 2006,
dirette in prevalenza verso i paesi emergenti e in via di sviluppo, in
particolare verso la Cina e le Filippine.
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