La Partecipazione Attiva quale strumento di prevenzione. Presentazione dell’Indagine nazionale alla luce dei cambiamenti introdotti dal Testo Unico sulla Salute e Sicurezza.
Roma - ISPESL - 9 giugno 2009.
Alla luce dei cambiamenti introdotti dal Testo Unico sulla Salute e Sicurezza, nell’art. 28 l’oggetto della valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi ivi compresi quelli collegati allo stress lavoro-correlato. Questi ultimi sono legati all’organizzazione, alla progettazione del lavoro e alle condizioni socio-ambientali che possono influire in modo preponderante sul benessere del lavoratore.
Gli attuali modelli teorici dell’organizzazione del lavoro convergono nel considerare prioritaria l’integrazione del Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza all’interno dei processi aziendali e nel considerare basilare il coinvolgimento sia dei lavoratori che dei loro rappresentanti.
Quando si affrontano i temi della sicurezza e del benessere la partecipazione attiva del lavoratore diviene il punto focale: essa è un diritto dovere.
Tale approccio al problema sicurezza prevede la responsabilità del lavoratore, e un allargamento dei suoi margini di autonomia che porta ad una cooperazione reale.
La Ricerca sulla partecipazione attiva del lavoratore del credito prevede la collaborazione delle Commissioni Sindacali del settore.
SINTESI DEL LAVORO
CONTESTO
La sicurezza sui luoghi di lavoro è un concetto in evoluzione perché, con l’introduzione di nuove tecnologie e la trasformazione sociale del lavoro, è mutato il significato ad essa attribuito. Oltre agli aspetti tecnici e agli aspetti ambientali della prevenzione negli ambienti di lavoro, l’attenzione è giustamente posta più che mai sugli aspetti organizzativi del lavoro e soprattutto sul coinvolgimento attivo e sulla partecipazione del lavoratore stesso.
OBIETTIVI
Il lavoro ha l’obiettivo di indagare il livello di partecipazione alla salute e alla sicurezza nel settore bancario, focalizzando l’attenzione prevalentemente sui temi relativi al benessere, ai processi organizzativi e all’interfaccia individuo-organizzazione.
METODIPer la realizzazione della ricerca si è proceduto alla somministrazione di un questionario per la rilevazione della partecipazione attiva alla sicurezza. I contenuti del questionario utilizzato per la rilevazione, di tipo cartaceo e auto-compilato, sono riconducibili a differenti dimensioni, distinte e classificate in 8 aree. Il campione è composto da 2.100 soggetti del settore del credito distribuiti sul territorio nazionale.
RISULTATIA seguito delle analisi dei dati raccolti, si è rilevato un ambiente lavorativo che non facilita la partecipazione del lavoratore ai temi di nostro prioritario interesse. Una quota non trascurabile, di lavoratori, 3 su 4, infatti, ha affermato chiaramente di non poter contribuire attivamente a promuovere la sicurezza ed il benessere nel proprio luogo di lavoro.
DOCUMENTO COMPLETO
DATA
9 giugno 2009
dalle ore 09,00 alle ore 13,00
LUOGO
ISPESL
Via Urbana, 167
Roma
INTERVERRANNO:
Prof. Antonio MOCCALDI, Commissario Straordinario ISPESL
Dr. Umberto SACERDOTE, Sub Commissario ISPESL
Presentazione e coordinamento
Dott. Sergio IAVICOLI - Direttore del Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’ISPESL
Dr.ssa Lucia MACCIOCU - Psicologa - Dirigente di Ricerca dell’ISPESL
Dr.ssa Ilaria ROSSI - Psicologa del Lavoro – contrattista ISPESL
Dr. Christian NARDELLA - Psicologo del Lavoro - ISPESL
Dr.ssa Giuliana BURESTI - Statistica - ISPESL
Dr. Pierpaolo FERRANTE – Statistico – contrattista - ISPESL
Dr. Pierangelo SARDI - Presidente Consiglio Europeo delle libere professioni (CEPLIS)
Dr. Loris BRIZIO – Coordinatore Commissione Nazionale Sicurezza FABI
Dr. Angelo GIULIANI - Responsabile Ufficio Welfare, ABI
Prof. Giovanni COSTA - Clinica del Lavoro L. Devoto - Università di Milano
Dr. Bruno AMICI- Segretario Generale AIPROS
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