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Rassegna Stampa Estera
30/05/2009

Inaugurato a Trento il Festival dell'Economia 2009

IDENTITA' E CRISI GLOBALE è il tema della quarta edizione del FESTIVAL DELL'ECONOMIA DI TRENTO che ha preso il via nel pomeriggio del 29 maggio e che fino al 1 giugno vedrà confrontarsi Premi Nobel, Politici, Imprenditori ed Opinion Leaders sul modo di uscire dalla Crisi Globale.
 
 
 
 
Molte cose sono cambiate in un anno, sul piano politico - una per tutte l'elezione di Obama alla presidenza degli Stati Uniti - ma anche naturalmente su quello economico, come ricordato dal moderatore Giampaolo Pedrotti in apertura dei lavori. "E' esplosa una crisi che rappresenta il convitato di pietra di questa edizione del Festival, e che non avremmo mai voluto invitare.
Da qui, da una Trento che 500 anni fa con il Concilio si confronto' con un altro genere di crisi, non meno lacerante, si proverà a fare il punto della situazione e ad indicare le prospettive future."
 
Tito Boeri Responsabile Scientifico del Festival ha parlato di crisi globale e di un'identità che viene sempre più spesso declinata in sede locale, là dove si cercano le soluzioni alla crisi stessa. Ciò genera fenomeni come la recente protesta di quei dei lavoratori inglesi nei confronti dei colleghi italiani dipendenti di una ditta vincitrice di un appalto in Inghilterra, accusati di portar via loro in lavoro."L'Europa non é stata in grado di dare una risposta coordinata e sopranazionale alla crisi - ha detto ancora Boeri - ed é per questo che é importante interrogarsi sul tema dell'identità e su quelli ad esso connessi, con riferimento alle risposte circoscritte o locali, che possono produrre distorsioni nel nostro sistema di welfare. Pensiamo ad esempio alla social card, caratteristico di un approccio selettivo alla protezione sociale che taglia fuori chi non é classificato cittadino italiano, anche se vive qui e paga le tasse in Italia, e magari premia chi è in possesso della cittadinanza ma ha vissuto la maggior parte del tempo altrove."Boeri ha parlato inoltre del conformismo manifestato da molti economisti che hanno sottovalutato gli scenari della crisi, atteggiamento  che sarà "processato" in questa edizione del Festival.  "Ma se abbiamo per certi versi replicato la crisi del '29 - ha concluso - non avremmo un altro '33, oggi conosciamo gli errori del passato e non li ripeteremo."
 
Giuseppe Laterza ha parlato naturalmente di libri e di autori, che al Festival dell'economia di Trento hanno molto spazio. "Un mese fa ero ad Oxford - ha detto - per festeggiare gli 80 anni di un grande sociologo, Ralf Dahrendorf, che é stato protagonista della prima edizione del Festival. Ad un certo punto uno degli ospiti, Parta Dasgupta, anch'esso relatore ad una delle passate edizioni del Festival trentino, ha parlato di fiducia come di un prodotto della conoscenza, che a sua volta é un prodotto della democrazia, del pluralismo.
Venendo a Trento per questo Festival si respira qualcosa del genere, si respira uno straordinario senso civico, dovuto al rapporto dialettico individuo-società".
 
In rappresentanza di un altro pilastro organizzativo dell'evento, Il Sole 24 Ore, ha parlato Gianfranco Fabi. "L'informazione ha un ruolo fondamentale - ha ricordato - ed é per questo che abbiamo sempre supportato questo evento, espressione di una realtà locale capace di produrre una riflessione di portata nazionale e internazionale. Dobbiamo innescare un nuovo circolo virtuoso, fondato sulla centralità della persona, sulla coesione e la partecipazione, e l'informazione in queste dinamiche può dare un contributo prezioso."
 
Per il Gruppo Intesa San Paolo, uno dei sostenitori della prima ora del Festival, ha preso la parola Corrado Passera. "Il tema di quest'anno é, per la nostra classe dirigente, una sfida culturale prima ancora che economica. Identità e globalizzazione: e' questo il binomio 'critico', perché la globalizzazione, prima ancora della crisi, mette in discussione la vita quotidiana, fisica delle persone e delle comunità. Fra le reazioni positive alla globalizzazione abbiamo avuto ad esempio il glocalismo, che non scopriamo ora. Ora nello scenario globale ha fatto irruzione la crisi, che e' il prodotto in realtà di tante crisi, che agiscono anche sulle identità. La reazione della politica e' stata prevedibile e abbastanza moderata: non si e' ceduto, come 70 anni fa, alla tentazione del protezionismo. Si sta cercando di impostare, attraverso il G20, una risposta multilaterale alla crisi. L'Europa rappresenta ancora, in questo contesto, il modello migliore, anche se migliorabile, Italia compresa."
 
Infine Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento. "Il ruolo della politica - ha detto, ringraziando tutti gli ospiti, i partner e gli sponsor del Festival - e' innanzitutto tenere assieme tutte le realtà che si confrontano nel Festival, e che gli danno un carattere aperto, dialogante, che lo connota in maniera irripetibile. Perché in un momento di crisi noi continuiamo ad organizzare un evento come questo? Ritengo che proprio in un momento del genere sia più che mai necessario far crescere un polo della conoscenza e della riflessione."

 
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