Le stime provvisorie di Istat ed Eurostat indicano un ulteriore rallentamento dei prezzi dovuto al crollo della domanda, con valori tendenziali riscontrati in Italia solo nel 1968. Si affaccia lo spettro della sindrome Giapponese, in cui recessione e bassa inflazione sono perdurate per anni.
ANSA - ROMA - 30 giugno 2009.
L'inflazione continua a scendere e in Italia tocca i minimi degli ultimi 41 anni. L'indice nazionale dei prezzi al consumo a giugno è arrivato a segnare un +0,5% annuo (dal +0,9% di maggio), il livello più basso da settembre 1968, quando si attestò al +0,4%.
Addirittura negativa, per la prima volta, la dinamica invece registrata nella zona euro, dove il tasso annuale ha segnato il -0,1%. Le stime provvisorie diffuse dall'Istat e dall'Eurostat confermano il perdurare del progressivo raffreddamento dei prezzi, che nel caso dei 16 Paesi dell'area euro arrivano a segnare un calo, seppure lieve, rispetto a giugno di un anno fa. Allora in Italia il tasso di inflazione si attestava al +3,8%, preludendo il picco di crescita del 4,1% segnato a luglio e ad agosto 2008, sulla scia dell'impennata dei prezzi energetici e delle materie prime alimentari.
Di questo passo, ossia se si dovesse continuare a registrare l'ultimo livello di giugno, l'inflazione acquisita per il 2009 risulterebbe pari al +0,7%, secondo l'Istat. Per i prossimi mesi di luglio e agosto, intanto, il rientro dovrebbe ulteriormente intensificarsi portandone i valori vicino allo zero, secondo le analisi indicate dall'Isae e dall'Ufficio studi Confcommercio. La risalita dovrebbe poi riprendere dopo l'estate. Oggi il rallentamento è sostenuto soprattutto dal calo dei prezzi dei beni (passati dall'incremento dello 0,1% di maggio alla contrazione dello 0,4% di giugno, nel confronto annuo) e dalla decelerazione del tasso di crescita per i servizi (passati dal +1,9% al +1,7%, sempre rispetto a un anno fa).
In termini congiunturali (+0,1% la variazione dell'indice), tra le varie voci, il prezzo del pane risulta stabile, la pasta in calo dello 0,5%. Al contrario, spinte al rialzo arrivano dai carburanti: la benzina verde è aumentata in un mese del 6,4% e il gasolio del 2,2%, sempre su maggio. Per i trasporti, invece, quelli ferroviari hanno registrato un incremento dell'1,4%, i marittimi del 5,8%, rispetto a maggio; il trasporto aereo, al contrario, ha segnato un calo del 4,6% su maggio (-18,9% annuo). "Il peggio della crisi è passato", ha detto il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, commentando i dati sull' inflazione. Mentre il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha sottolineato "la congiuntura molto negativa", ma allo stesso tempo ha ribadito l'apprezzamento per le misure varate dal governo nel dl anti-crisi per imprese e lavoratori. Imprese che "non mollano", ha evidenziato Confesercenti. Per i consumatori, invece, l'inflazione si attesta ancora a livelli alti.
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